Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

ARISTON A GAZPROM
SCINTILLE ROMA-MOSCA

ARISTON A GAZPROM <BR> SCINTILLE ROMA-MOSCA

“Forte disappunto” del governo italiano, che invita le autorità russe a “riconsiderare” la decisione, mentre l’ambasciata di Mosca a Roma replica parlando di risposta ad “azioni ostili”: il trasferimento in amministrazione temporanea di Ariston Thermo Rus, società appartenente al Gruppo Ariston, a un’impresa del gruppo Gazprom, è un ulteriore segnale dei rapporti tesi tra Italia e Russia nell’attuale contesto internazionale, segnato da oltre due anni dalla guerra in Ucraina. Su indicazione del vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Alexey Paramonov, è stato convocato oggi alla Farnesina ed è stato ricevuto dal segretario generale, ambasciatore Riccardo Guariglia. “L'ambasciatore Guariglia – si legge in una nota - ha espresso il forte disappunto del governo italiano per tale inatteso provvedimento e ha chiesto chiarimenti all’ambasciatore Alexey Paramonov sulle sue motivazioni, che non trovano fondamento nel diritto, tanto più considerando che esso è stato adottato nei confronti di un’impresa che ha uno storico radicamento nel Paese e che non ha alcuna connessione con l’attuale situazione di crisi internazionale. Egli ha altresì espresso al suo interlocutore l'auspicio che la Russia possa riconsiderare il provvedimento preso, essendo esso stesso qualificato da parte russa come temporaneo”. “L'Unione Europea, con un proprio comunicato, ha duramente condannato ieri il provvedimento in parola, che ha colpito anche una azienda tedesca, sottolineando, fra l'altro, come esso rappresenti una ulteriore prova del mancato rispetto da parte della Russia del diritto internazionale” ricorda la Farnesina, evidenziando che Tajani è “in contatto sin dal primo momento con l’azienda e si riserva di approfondire le conseguenze della decisione russa insieme ai partner G7 e UE e di valutare una risposta appropriata. In linea con i partner europei, ed in particolare con la Germania, l’Italia chiede alla Federazione Russa di ritirare le misure adottate contro legittime attività economiche di imprese straniere nel Paese. Le competenti strutture del Maeci – conclude la nota - in particolare la Direzione generale per il Sistema Paese, continuano a seguire e a monitorare la situazione, in stretto raccordo con la nostra ambasciata a Mosca e la nostra rappresentanza permanente presso l’Ue”.

Pronta la replica della sede diplomatica russa in Italia, attraverso una nota: “La parte russa ha fornito spiegazioni esaurienti circa la legalità e la validità delle decisioni prese in relazione all'impresa olandese de jure. È stato sottolineato che queste misure sono state adottate nel quadro giuridico e sono state intraprese in risposta alle azioni ostili e contrarie al diritto internazionale degli Stati Uniti e degli stati stranieri che si sono uniti a loro, volte a privare illegalmente la Russia, le sue entità giuridiche e i suoi individui dei diritti di proprietà e/o limitare tale diritto alle proprietà situate sul territorio di questi Stati”. L’ambasciata russa poi rimarca: “Non possiamo ignorare il tono e la retorica sempre più aggressivi e irresponsabili dei leader occidentali e delle loro associazioni, che non possono essere interpretati se non come l’intenzione di continuare a creare minacce alla sicurezza nazionale, economica, energetica e di altro tipo della Federazione Russa”. “L'ambasciatore russo – spiega infine la nota - ha ricordato ai suoi interlocutori che Mosca ha sempre attribuito particolare importanza ai rapporti commerciali ed economici fruttuosi e reciprocamente vantaggiosi con l'Italia. Tutta la responsabilità per le conseguenze negative della loro distruzione ricade interamente sulle autorità italiane, che hanno sacrificato i reali interessi nazionali per il bene di partecipare ad avventure geopolitiche anti-russe senza speranza e pericolose”.

Foto di James Offer

(29 apr - Roc)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)