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Autonomia, Gardini (FdI): csx ora si pente, ma riforma darà Italia moderna

Roma, 29 apr - Sull’autonomia differenziata “nel centrosinistra evidentemente si sono pentiti, perché adesso si stracciano le vesti e creano un allarmismo veramente incomprensibile”. Così Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, commentando il dibattito in corso da stamattina in aula sul provvedimento licenziato sabato in Commissione, non senza polemiche. “Noi oggi ci presentiamo con una legge ordinaria perché loro fecero nel 2001 la riforma costituzionale del Titolo V – ricorda Gardini, rispondendo alle critiche di chi tra le opposizioni invocava il ricorso a una legge di rango costituzionale - che oggi ci permette di non dover riformare la Costituzione ma di procedere per legge ordinaria: andiamo di fatto ad applicare, a completare un’incompiuta”. Non solo, aggiunge Gardini: “Non c'è solo quel precedente, credo che tutti quanti ricordiamo nel 2017 il Presidente Gentiloni con il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, che siglava un preaccordo dove c'erano tantissime materie, dalle infrastrutture alla formazione professionale e tecnica. Insomma tutte quelle materie che oggi dicono non si possano assolutamente toccare e per cui si allarmano. Ma ricordo anche il presidente della Regione Lazio l'anno successivo, nel 2018, che aveva detto che per il Lazi era ormai matura l'autonomia differenziata. ancora il contratto di governo tra il Movimento 5 Stelle e Lega, dove addirittura Conte si era fatto garante dell'autonomia differenziata”. Quindi, sottolinea la vicecapogruppo di Fdi, “veramente non si capisce perché in tutte quelle occasioni era tutto perfetto e adesso invece si stracciano le vesti. Con la differenza che allora derivavano direttamente da accordi bilaterali il dato costituzionale, mentre noi adesso andiamo a regolamentare proprio perché non ci sia nessuno che possa essere svantaggiato da questi accordi”.

L’altro nodo del contendere è il rischio di un aumento di un possibile aumento delle disuguaglianze: un rischio solo presunto secondo Gardini perché “il punto fondamentale è la determinazione dei livelli essenziali di prestazione. Perché dovranno essere uguali per tutti, da chi vive a Bolzano a chi vive a Lampedusa: i cittadini italiani per noi sono tutti di serie A, nessuno deve avere qualcosa di meno. E’ un grande lavoro che andava fatto e che lo stesso Sabino Cassese in audizione ha detto che metterà il fuoco dentro a chi governa e che dovrà applicare questi diritti”. Oltretutto, conclude Gardini, “se una regione che applica l'autonomia per una materia spendere 1 euro in più di quanto previsto, quell'euro in più andrà dato anche alle regioni che non hanno chiesto l'autonomia: è una legge molto equilibrata di pesi, contrappesi, di equilibrio che mi auguro ci darà finalmente una un'Italia moderna ed efficiente”.
(PO / Sis)

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