Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Vicenza: flusso
d'arte tra l'Italia
e la Cina

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

VICENZA: FLUSSO D’ARTE TRA ITALIA E CINA

“Flow 1 - Arte contemporanea Italiana e Cinese in dialogo”, fino all’1 novembre alla Basilica Palladiana di Vicenza, espone le opere di 25 artisti italiani e cinesi, Quadri, disegni, progetti, installazioni e video creano un ponte immaginario tra due culture differenti, quella occidentale e quella cinese. La mostra vuole anche essere una piattaforma per laboratori culturali e costruttivi scambi di esperienze. A rappresentare la Cina ci saranno Aisa Jiang Tuerxun, Hu Guoqing, Zhao Xu, Peng Si, Eysajan Tursun, Huang Yang, Mu Boyan, Wang Rui, Li Hongbo, Zhang Fangbai mentre per l’Italia espongono Massimo Kaufmann, Stefano Arienti, Cristina Treppo, Bianco-Valente, Dany Vescovi, Alberto Scodro, Tamara Repetto, Serse Roma, Pietro Gilardi, Marcantonio Lunardi, Laurina Paperina, Stefano Cagol, Patrick Tuttofuoco, Iler Meliolio ed Elena Pugliese. Molti di questi artisti hanno partecipato, nel 2014, alla prima Biennale Internazionale dello Xinjiang intitolata “Incontro sulla via delle Seta”.

 

PADOVA: DUBUFFET, IL TEATRO DEL SUOLO

I nuovi spazi espositivi del Giardino della biodiversità dell’Orto botanico di Padova ospitano, fino al 31 ottobre, la mostra “Jean Dubuffet. Il Teatro del Suolo”. L’esposizione, promossa dall’Università di Padova, riunisce 324 lavori litografici di Dubuffet e ripropone, a 51 anni dalla sua prima esposizione italiana, il ciclo dei Phénomènes. Accolti nelle collezioni permanenti di alcuni tra i più importanti musei del mondo, dal Centre Pompidou di Parigi al Moma di New York, i 22 portfolio che costituiscono l’intero ciclo giungono a Padova grazie alla collaborazione della Fondation Dubuffet e della Galerie Baudoin Lebon di Parigi. “Il teatro del suolo” è un progetto pensato appositamente per il Giardino della biodiversità all’Orto botanico di Padova, e viene realizzata durante l’Expo, di cui l'università di Padova, collaborando con Padiglione Italia, è partner ufficiale.

 

MILANO: LEONARDO PER L’EXPO

Leonardo protagonista all’Expo. Per tutto il periodo dell’Esposizione Universale, fino al 31 ottobre, il grande maestro di Vinci è al centro della mostra “La mente di Leonardo. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico”, allestita nella Pinacoteca Ambrosiana e nella Sagrestia del Bramante nel convento di Santa Maria delle Grazie, che consente di conoscere la personalità di Leonardo e la ricchezza delle tematiche da lui toccate, la varietà dei suoi campi di interesse e di studio, la particolarità della sua opera e del suo genio nel contesto del Rinascimento italiano. “La mente di Leonardo” propone un nucleo di 88 fogli che illustrano alcune delle principali tematiche artistiche, tecnologiche e scientifiche, cui Leonardo si è interessato lungo tutta la sua carriera, e che si articolano in sezioni che danno conto di Studi di idraulica, Esercitazioni letterarie, Architettura e scenografia, Meccanica e macchine, Ottica e prospettiva, Volo meccanico, Geometria e matematica, Studi sulla Terra e il Cosmo e Pittura e Scultura. Inoltre, nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie. Il percorso “Inside the Last Supper”, permette con un racconto di tipo cinematografico e contenuti multimediali di approfondire l’Ultima Cena, l’opera più rivoluzionaria e intessuta di significati che Leonardo ha realizzato.


MILANO, EXPO: SE LE ARTI INCONTRANO IL CIBO

“Arts & Foods”, fino all’1 novembre alla Triennale di Milano, mette a fuoco la pluralità di linguaggi visuali e plastici, oggettuali e ambientali che dal 1851, anno della prima Expo a Londra, fino ad oggi hanno ruotato intorno al cibo, alla nutrizione e al convivio. Con una prospettiva stratificata e plurisensoriale la mostra, a cura di Germano Celant, documenta gli sviluppi e le soluzioni adottate per relazionarsi al cibo, dagli strumenti di cucina alla tavola imbandita e al picnic, dalle articolazioni pubbliche di bar e ristoranti ai mutamenti avvenuti in rapporto al viaggio per strada, in aereo e nello spazio, dalla progettazione e presentazione di edifici dedicati ai suoi rituali e alla sua produzione. Il tutto appare intrecciato alle testimonianze di artisti, scrittori, filmmaker, grafici, musicisti, fotografi, architetti e designers che, dall’Impressionismo e dal Divisionismo alle Avanguardie storiche, dalla Pop Art alle ricerche più attuali, hanno contribuito allo sviluppo della visione e del consumo del cibo. Una raccolta e un viaggio nel tempo che riflette creativamente il tema dell’Esposizione Universale di Milano, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, attraverso centinaia e centinaia di opere, oggetti e documenti provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, collezionisti e artisti da tutto il mondo.  In occasione di Expo e dell’ottava edizione del Triennale Design Museum inoltre Germano Celant presenta il suo concept “Cucina & Ultracorpi”, che - fino al 21 febbraio - racconta la lenta quanto inesorabile trasformazione degli strumenti tradizionali della cucina in macchine e automi. Un'armata d’invasori che, da metà del XIX Secolo con l'avvento dell'industrializzazione, è dilagata arrivando a sostituire molte pratiche del cucinare.

 

MILANO: LA FOTOGRAFIA FUTURISTA

In occasione del suo 25.mo anniversario, la Galleria Carla Sozzani di Milano presenta, fino all’1 novembre, la mostra “Fotografia Futurista”. Oltre cento fotografie originali provenienti da collezioni private e da fondi storici nazionali indaga, attraverso l'arco di mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio fotografico per fissare l'invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la realtà come creazione e divenire. Articolata in quattro sezioni, dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici degli anni Venti-Trenta, «Fotografia Futurista» comprende il fotodinamismo formalizzato dei fratelli Bragaglia, gli autoritratti di Depero, i fotomontaggi di Tato, fino alle foto-perfomance, in sintonia con le migliori avanguardie europee, contestatarie e rivoluzionarie, libertarie ed eccentriche, iperboliche e irrecuperabili per i canoni della società borghese.

 

ROMA: “KOKOCINSKI. LA VITA E LA MASCHERA”

Fino all’1 novembre Fondazione Roma Museo-Palazzo Cipolla presenta la mostra “Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown” che espone oltre 70 opere - dipinti, sculture, altorilievi, installazioni, disegni, filmati, versi poetici, libri d’artista - ispirate alla metamorfosi della maschera e alla realtà circense, che Alessandro Kokocinski (nato a Porto Recanati nel 1948 da madre russa e padre polacco) conosce bene per essere stato prima circense, in Argentina e poi apprezzato scenografo. Accanto alle opere inedite, circa 40, alcune opere famose, che hanno viaggiato intensamente negli anni (esposte a Bangkok, Shanghai, Pechino e Buenos Aires) e due grandi installazioni. La sua pittura, d’un realismo visionario e accattivante, assomma il mondo fantastico russo, la passione e il realismo sudamericano e il fascino luministico secentesco italiano.

 

BRESCIA: IL “TERZO PARADISO” DI PISTOLETTO

L’Ordine degli Architetti della Provincia di Brescia, in collaborazione con il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei, aderisce al progetto “Terzo Paradiso - Coltivare la Città” ideato da Cittadellarte - Fondazione Michelangelo Pistoletto, che da diversi anni coinvolge centinaia di realtà in tutto il mondo che si sono attivate per realizzare iniziative, eventi, performance. In particolare, durante il periodo dell’Expo, il Terzo Paradiso si pone a sostegno della filosofia del “coltivare la città”, strettamente collegata al tema cardine di Expo “Nutrire il pianeta energia per la vita”. Brescia aderisce anche a quest’ultima sfida - con ben sei spazi pubblici, nei quali vengono realizzate sei installazioni, fra loro collegate in un percorso espositivo, a partire dal prestigioso Museo di Santa Giulia. Tutte le installazioni raffigurano il simbolo del Terzo Paradiso, che è rappresentato da una riconfigurazione del segno matematico dell’infinito e sono collocate in punti diversi, dal centro alla periferia, a costituire un unico percorso espositivo.

(© 9Colonne - citare la fonte)