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direttore Paolo Pagliaro

Migranti, il nostro
immaginario deformato

Migranti, il nostro <br> immaginario deformato

di Paolo Pagliaro

Un anno fa Ipsos Mori, società britannica che si occupa di sondaggi e ricerche di mercato, chiese a un campione di italiani di indicare  la percentuale degli immigrati sul totale della popolazione.  La  media degli intervistati disse il 30%,  un dato distante circa 22 punti da quello reale, perché gli stranieri in Italia sono l’8%.

Se lo stesso sondaggio venisse ripetuto oggi, con una domanda sul numero dei migranti sbarcati quest’anno in Italia, le risposte sarebbero probabilmente altrettanto sballate, perché la percezione diffusa è quella di un’invasione mentre in realtà rispetto all’anno scorso gli sbarchi sono diminuiti.

Per Mario Morcellini, studioso dei media, l’ipertrofica trattazione televisiva del fenomeno immigrazione finisce col creare un immaginario deformato e permette a chi ci specula di costruirci la conseguente strategia della paura.

Non solo le cooperative di Buzzi e Carminati insomma, ma anche un pezzo di industria editoriale e un pezzo di politica lucrano sull’immigrazione irregolare. E francamente non si sa  chi fa più danni. Sabato è ricorso il secondo anniversario del naufragio che al largo di Lampedusa causò la morte di 368 migranti. Per ricordarlo è nato il Comitato 3 ottobre che, attraverso il sito internet,  promuove con iniziative e donazioni la cultura dell’accoglienza, parola un tempo nobile e ora vilipesa. 

Tra le proposte c’è la creazione di una banca dati che raccolga e cataloghi il dna delle persone decedute nei naufragi, uccise dal freddo, travolte dai treni, asfissiate nei Tir durante la loro marcia verso l’Europa. Questo allo scopo di offrire loro degna sepoltura e garantire ai familiari la possibilità di avere un luogo dove piangere e pregare.

(5 ott -2015)

(© 9Colonne - citare la fonte)