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direttore Paolo Pagliaro

“RIPARLIAMONE: LA LINGUA HA VALORE”, L’ITALIANO PROTAGONISTA A FIRENZE

LINGUA ITALIANA, A FIRENZE UN CONVEGNO SULL’ITALIANO NEL MONDO

In concomitanza con la XV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo si è svolto il 20 ottobre a Palazzo Medici-Riccardi a Firenze il convegno “Riparliamone: la lingua ha valore” promosso dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. L’evento - a cui hanno partecipato, i sottosegretari Mario Giro, e Gabriele Toccafondi del MIUR, il sindaco di Firenze Dario Nardella, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, Andrea Meloni e importanti esponenti del mondo economico e aziendale – ha rappresentato un’occasione inedita per presentare i primi risultati del processo già avviato con gli Stati Generali della Lingua Italiana, dello scorso ottobre. È stato presentato lo stato dell’insegnamento della lingua italiana nel mondo condotto secondo i nuovi criteri evidenziati dagli Stati Generali, fornendo i dati sul numeri degli studenti e gli aggiornamenti sui progetti in corso nella rete estera (Istituti di Cultura, scuole italiane all’estero, corsi, Università con esempi per aree geografiche). A Firenze sono stati illustrati, in particolare, il progetto del “Portale della Lingua Italiana nel mondo”; l’inserimento nelle Università estere dei laureati in didattica dell’italiano per stranieri; l’albo degli italofoni; lo sviluppo della certificazione di competenza linguistica; il gruppo di lavoro consultivo per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero; l’aggiornamento e la formazione dei docenti e dei lettori. Tema prioritario dell’incontro è stato, inoltre, l’azione di promozione dell’Italiano e il coinvolgimento del mondo delle imprese. Una realtà - emersa con forza negli ultimi anni - che evidenzia uno stretto rapporto tra la diffusione della lingua italiana e i settori produttivi. Il valore della lingua, che ha dato il titolo all’iniziativa, richiama - sottolinea la Farnesina - l’importanza assunta nel campo economico e commerciale e mediatico dalla forza evocativa della parola. Dalla moda alle automobili, dall’architettura e l’arte alla musica e al design. Il “parlare italiano” viene sempre più usato nelle strategie di comunicazione, a livello mondiale, per sottolineare il legame con l’Italia e garantire a marchi e aziende quel valore aggiunto che risponde al nome di Made in Italy. Sempre più spesso aziende straniere ricorrono a messaggi pubblicitari che usano l’Italiano per sedurre il consumatore e attirarlo verso prodotti che si richiamano all’estro e al tessuto produttivo italiani. L’incontro di Firenze ha riservato un orientamento attento ai rapporti tra cultura e impresa e tra i prodotti della creatività e il linguaggio con cui vengono presentati.

LINGUA ITALIANA: 1,7 MLN STUDIANO ITALIANO ALL’ESTERO


Sono 1.760.000 le persone che studiano italiano nel mondo, attraverso corsi di lingua, nelle scuole e nelle università, negli istituti italiani di cultura e nelle associazioni culturali. Il dato emerge dal rapporto “Stato dell’insegnamento dell’italiano nel mondo”, presentato dall’ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, durante il convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro e in collaborazione con il Comune di Firenze.

LINGUA ITALIANA, 43% STRANIERI LA APPRENDE IN SCUOLE LOCALI


Delle 1.760.000 persone che studiano italiano nel mondo, il 43,61% (768.218) lo apprendono nelle scuole locali; il 16,36% (288.193) in altre istituzioni (scuole popolari, università della terza età, associazioni e scuole di lingua) e il 13,83% (243.542) attraverso gli enti gestori. I dati emergono dal rapporto “Stato dell’insegnamento dell’italiano nel mondo”, presentato dall’ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, durante il convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro e in collaborazione con il Comune di Firenze. Sono 227.502 (12,92%) le persone che studiano nelle università estere e 134.231 (7,62%) quelle che lo apprendono nelle società Dante Alighieri in giro per il mondo. Il 4,05% (71.409) lo studia negli istituti italiani di cultura e l’1,60% (28.341) nelle scuole italiane che rilasciano un titolo di studio italiano: statali, paritarie, scuole straniere e scuole europee.

LINGUA ITALIANA: IN UE LA STUDIANO IN OLTRE 700MILA


Il 40, 26% (709.087) degli studenti d’italiano all’estero sono concentrati in Unione europea, il 15,70% (276.523) in Asia e Oceania e il 12,97% (228.393) in America Latina. A disegnare la mappa degli studenti d’italiano all’estero è il rapporto “Stato dell’insegnamento dell’italiano nel mondo”, presentato dall’ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, durante il convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro e in collaborazione con il Comune di Firenze. In America del nord si concentrano 207.420 (11,78%) studenti di italiano, 198.253 (11,26%) nel Mediterraneo e Medioriente e 126.469 (7,18%) in Europa extra Ue. In Africa sub-sahariana, infine, ci sono 15.291 (0,87%) studenti di italiano. In particolare, in Cina ci sono circa 4mila allievi concentrati a livello universitario; in Australia circa 210mila allievi nelle scuole elementari e secondarie inferiori, grazie a disposizioni governative che hanno reso curriculare la lingua italiana. In Egitto, invece, ci sono circa 132mila allievi concentrati in ambito scolastico, in 326 scuole di otto governatorati.

LINGUA ITALIANA, OLTRE 300MILA TEDESCHI LA STUDIANO


E’ la Germania, con 309.680 studenti, il Paese che ha più allievi di italiano nel mondo. Al secondo posto c’è l’Australia, con 207.921 studenti mentre in terza posizione ci sono gli Stati Uniti, che ne ha 142.970. A stilare la classifica è il rapporto “Stato dell’insegnamento dell’italiano nel mondo”, presentato dall’ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, durante il convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro e in collaborazione con il Comune di Firenze. Seguono Egitto (131.503), Francia (111.529), Argentina (104.498), Austria (89.209), Albania (66.260), Canada (64.450), Tunisia (42.084), Giappone (41.928), Brasile (34.865), Spagna (30.206), Regno Unito (26.111) e Malta (18.281). Chiudono la classifica Venezuela (18.060), Montenegro (16.396), Ungheria (16.039), Perù (15.191) e Slovenia (14.507).

LINGUA ITALIANA, GIRO: INSEGNARE ITALIANO ALL’ESTERO E’ BUSINESS


“Insegnare l'italiano all'estero è un business: in un mondo con una nuova classe media che vuole consumare cultura, c'è spazio per tutti”. Lo ha detto il sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Mario Giro, durante il convegno, in corso a Firenze, dal titolo “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso dello stesso Giro.

LINGUA ITALIANA, GIRO: FARE DELL’ITALIANO VETTORE DI CULTURA


Per vendere a 360 gradi il made in Italy dobbiamo coinvolgere anche il settore privato per fare dell'italiano un vettore della cultura e per riuscire a venderla”. Così il sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Mario Giro, durante il convegno, in corso a Firenze, dal titolo “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso dello stesso Giro. “La lingua italiana – continua Giro- può essere una risorsa in questo senso se si riescono a trovare nuovi strumenti per insegnarla”.

LINGUA ITALIANA, GIRO: GRANDE DOMANDA NEL MONDO CHE DEVE TROVARE OFFERTA


L’italiano è una “lingua culturale con una sua legittimità che va oltre l'uso che ne fanno gli italiani oggi e che esiste oltre l'Italia”. A parlare è il sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Mario Giro, durante il convegno, in corso a Firenze, dal titolo “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso dello stesso Giro. Secondo il sottosegretario agli Esteri, leggendo meglio i dati, “ci accorgiamo che molti più stranieri di quello che pensavamo in passato studiano l'italiano all'estero e lo fanno in posti insospettabili, come Australia ed Egitto, ma stiamo anche perdendo terreno in luoghi dove eravamo molto presenti, come nei Balcani”. Per questo, chiosa Giro, “bisogna fare in modo che la grande domanda che c'è d'Italia nel mondo trovi un'offerta”.

LINGUA ITALIANA, BARNI (REG. TOSCANA): OPPORTUNITA’ PER L’ECONOMIA


“Dobbiamo fare in modo che l’italiano non sia solo una lingua amata, ma anche spendibile in economia e ciò è possibile solo se si riesce a far sistema tra le realtà che lavorano per la disseminazione dell’italiano”. Ne è convinta Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, intervenendo a Firenze al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze.

LINGUA ITALIANA, BARNI (REG. TOSCANA): SERVE CAPACITA’ DI RINNOVARSI


“Dobbiamo capire cosa ci si aspetta dall’Italia, dalla lingua e dalla cultura italiana, avendo sempre la capacità di rinnovarsi e non cullarsi sul fatto che siamo eredi di una grande cultura”. Ha le idee chiare Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, intervenendo a Firenze al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. Per quanto riguarda le iniziative della Regione, Barni sottolinea che “una grande innovazione è stata quella di aver creato un assessorato che mette insieme cultura, ricerca e innovazione”: un segnale forte in grado di “coinvolgere tutti e rendere l'italianità una cultura moderna attraverso i giovani, le nuove tecnologie e i centri di ricerca.

LINGUA ITALIANA, TOCCAFONDI: 1,7 MLN STUDENTI DI ITALIANO NEL MONDO


“Nell’ultima indagine capillare basata sull’anno 2013/14 si è rilevato che circa 1 milione e 700 mila individui nel mondo hanno frequentato un corso di lingua italiana, un dato importante, ma che bisogna incrementare per dare la giusta collocazione alla nostra lingua che ha un alto potenziale in questo mondo in continua evoluzione”. Lo ha affermato Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, intervenendo a Firenze al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. Toccafondi, ricordando che “l’italiano è la quarta lingua più studiata al mondo”, sottolinea anche l’importanza del convegno di Firenze, inserito nella Settimana della lingua italiana nel mondo: “E’ uno spazio importante per dare visibilità e la giusta collocazione all’italiano tra le lingue più studiate e utilizzate dai cittadini del mondo”.

LINGUA ITALIANA, TOCCAFONDI: AFFERMARE VALORE ECONOMICO E SOCIALE


“È un momento cruciale per affermare che la nostra lingua ha un valore culturale come veicolo del nostro patrimonio artistico, museale e musicale; un valore economico come identitario di vari ambiti relativi al business quali la moda, l’alimentazione, il design, nonché il restauro, l’artigianato e l’alta tecnologia; un valore sociale per l’adeguato inserimento degli stranieri nel nostro Paese”. Ne è convinto Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, intervenendo a Firenze al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. “Sono sempre più in aumento le persone che visitano l’Italia – continua Toccafondi – estimatori del nostro Paese, della cultura italiana e del made in Italy che non intendono apprendere la lingua come specialisti, ma che sono interessati e disponibili a acquisire competenze di base utili per viaggiare e per sostenere una comunicazione di base”. Secondo il sottosegretario, “la cultura è un elemento essenziale dell’identità italiana nel mondo e rappresenta un patrimonio materiale e immateriale cui attingere per affrontare le sfide della contemporaneità”.

LINGUA ITALIANA, TOCCAFONDI: C’E’ FAME DI BUON ITALIANO


“C’è fame di italiano, di un buon italiano, corretto nel suo uso e insegnato e appreso con le metodologie e gli strumenti più aggiornati: la qualità dell’insegnamento e docenti adeguatamente formati, quindi, viene prima di tutto perché la promozione della lingua italiana passa decisamente anche da qui”. Così Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, intervenendo a Firenze al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore", promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze.

LINGUA ITALIANA, TOCCAFONDI: PUNTARE SU FORMAZIONE DOCENTI


“Per rispondere adeguatamente alla richiesta di apprendimento dell’italiano è necessario puntare sulla formazione dei docenti che insegnano sia in Italia che all’estero, facendoli uscire da una solitudine professionale condividendo modelli strutturati di insegnamento e creando opportunità di scambio di materiali e approcci”. Lo ha affermato Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, intervenendo a Firenze al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. “Ora abbiamo tutti gli strumenti per sostenere i docenti vecchi e nuovi: internet, social network, il portale della lingua italiana, l’associazione CLIQ, possono rispondere nell’immediato ai bisogni di formazione e informazione” ha continuato Toccafondi sottolineando, però, il bisogno di “una regia per far sì che tutti gli approcci e le idee vengano armonizzati per offrire un prodotto unico e non frammentato”. Il Miur, ha ricordato il sottosegretario, “ha lavorato alla definizione dei requisiti imprescindibili per poter accedere alla nuova classe di concorso A/23 da parte di docenti che vogliano insegnare l’Italiano come Lingua Seconda perché essere italofoni non basta per insegnarlo, bisogna avere una preparazione ad hoc”. La costituzione di una classe di concorso dedicata a questo insegnamento “si rivela fondamentale non solo per la diffusione della lingua italiana all’estero ma anche per l’apprendimento della lingua da parte di studenti stranieri residenti nel nostro Paese” ha concluso Toccafondi.

LINGUA ITALIANA, TOCCAFONDI: CERTIFICAZIONE CLIQ E’ RIVOLUZIONE


“L’istituzione della Cliq (Certificazione Lingua italiana di qualità) ha segnato una grande rivoluzione nell’ambito della certificazione della conoscenza della lingua italiana con un riconoscimento unico”. A parlare è Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, intervenendo a Firenze al convegno "Riparliamone: la lingua ha valore", promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. “L’accordo tra i rappresentanti dei quattro enti certificatori della conoscenza della lingua italiana per stranieri – ha continuato Toccafondi - ha reso possibile il superamento della frammentazione delle offerte di studio destinate agli studenti di italiano nel mondo creando un sistema in linea con gli standard scientifici fissati dal Consiglio d’Europa”.

LINGUA ITALIANA, TOCCAFONDI: FARE SISTEMA PER IMPLEMENTARE CONOSCENZA


“Riparlare della nostra lingua vuol dire riflettere sulle azioni che può sviluppare ogni soggetto, istituzionale e non, che partecipa alla sua diffusione, per poi metterle sinergicamente insieme in modo da rendere efficace la loro implementazione e da far partecipare il maggior numero di persone al ‘piacere’ della conoscenza della lingua e della cultura italiana”. Lo ha sottolineato Gabriele Toccafondi, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, intervenendo a Firenze al convegno "Riparliamone: la lingua ha valore", promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. Secondo Toccafondi è importante “tenere d’occhio le esigenze degli studenti e le ragioni per le quali hanno intrapreso il cammino della conoscenza della lingua italiana: non solo lingua, ma cultura, moda, commercio, arte e design, la cosiddetta ‘microlingua’”.

LINGUA ITALIANA, I MANAGER A CONFRONTO A FIRENZE


Dalla moda alle automobili, dall'architettura e l'arte alla musica e al design: il "parlare italiano" viene sempre più usato nelle strategie di comunicazione, a livello mondiale, per sottolineare il legame con l'Italia e garantire a marchi e aziende quel valore aggiunto che risponde al nome di made in Italy. E’ questo uno dei temi prioritari del convegno "Riparliamone: la lingua ha valore", promosso dalla Farnesina, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro e in collaborazione con il Comune di Firenze. “I nostri messaggi, così come i nostri prodotti, devono essere unici ma riconoscibili, attraenti e memorabili, ma soprattutto rilevanti: è proprio così che l'Italia e la cultura italiana, riconosciuta in tutto il mondo, si delineano strumenti per vendere prodotti all'estero” ha detto Carlo Colpo, responsabile Fiat Brand marketing Comunicazione – Emea, durante il dibattito "L'italiano valore per il sistema economico". “La Fiat – ha continuato Colpo - usa l'italiano in tre modi: come lingua (la dolce lingua), come personaggio (estetica e linguaggio corporeo) e come gestualità (con il dizionario dei gesti che completa quello delle parole)”. Centrale, quindi, l'azione di promozione dell’italiano e il coinvolgimento del mondo delle imprese. Secondo Vittorio Sun, direttore generale della Beijing Design Week “il design è una filosofia e un'attitudine tutta italiana che non c'è in altre parti del mondo”. Il valore della lingua richiama l'importanza assunta nel campo economico, commerciale, mediatico e della forza evocativa della parola. Sempre più spesso aziende straniere ricorrono a messaggi pubblicitari che usano l'italiano per sedurre il consumatore e attirarlo verso prodotti che richiamano il tessuto produttivo italiano. “Mettere a sistema la bellezza e valorizzare economicamente il patrimonio italiano” è quello che ci si aspetta dall’Italia secondo Andrea Illy, presidente e Ad di Illy Caffè. “Dobbiamo fare sistema dando visibilità ai nostri punti di forza: la lingua e l'informazione sul nostro patrimonio – ha continuato Illy - ma c’è bisogno di business per investire”.

LINGUA ITALIANA, BRAY (TRECCANI): FARE SISTEMA PER ALIMENTARE CULTURA


“Fare sistema tra mondo pubblico e mondo privato, ma anche tra pubblico e pubblico”: è questa la ricetta per “alimentare la cultura” secondo Massimo Bray, direttore generale della Treccani, intervenuto al convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dalla Farnesina, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro e in collaborazione con il Comune di Firenze. “La cultura passa anche per una lingua ricca – ha continuato Bray - che deve essere valorizzata anche da chi governa”. Giulia Ricci ha invece spiegato il progetto pilota Dgit del Maeci: “Con questo programma studiamo il contesto didattico e cerchiamo di capire l'interazione fra docenti e studenti elaborando degli strumenti didattici differenziati per permettere un insegnamento efficace in un contesto caratterizzato da una grandissima eterogeneità degli studenti”. Una battaglia, quella per promuovere la lingua italiana nel mondo, che “deve cominciare proprio in Italia – ha sottolineato Marco Biffi, dell’Accademia della Crusca - Portale della lingua italiana nel mondo – e di questo tutti gli uomini istituzionali devono prendere coscienza”. Biffi ha poi spiegato la decisione di “portare la lingua italiana nel mondo attraverso un portale che vuole essere un contenitore di informazioni, un aggregatore di contenuti, che nasce per dare un accesso chiaro e sistematico a tutto ciò che serve per studiare l'italiano”. Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, ha invece acceso i riflettori sulla Cliq (Certificazione Lingua italiana di qualità), che “vuole dare uno standard di qualità, di certificazione e di conoscenza, perché il percorso formativo, all'estero come in Italia, deve essere certificato per dare certezze”. E per essere certificato, conclude Masi, “c'è bisogno di formare il corpo docente estero e stringere partenariati con enti esteri”.

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