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direttore Paolo Pagliaro

A Milano
i disegni “intimi”
di Michelangelo

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Milano <br> i disegni “intimi” <br> di Michelangelo

Il ricco programma di iniziative ed eventi di ExpoinCittà, si arricchisce di un nuovo appuntamento al Castello Sforzesco di Milano. Fino al 10 gennaio sarà possibile ammirare la mostra “D’après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento” nelle nuove sale espositive dell’Antico Ospedale Spagnolo, adiacenti al Museo della Pietà Rondanini da poco inaugurato. Disegni, alcuni originali del grande genio del Cinquecento, dipinti, incisioni, preziosi oggetti d’arte permetteranno di conoscere un aspetto più intimo del maestro, riguardante la sfera della sua vita privata e delle sue amicizie: un piccolo nucleo compatto, per i quali è stata coniata la definizione di “fogli d’omaggio”. Tra gli anni Venti e Quaranta del Cinquecento, mentre Michelangelo attende alle committenze medicee (Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze) e a quelle pontificie (il Giudizio Universale della Sistina), il maestro intreccia importanti relazioni di amicizia con esponenti della nobiltà romana, siglate anche attraverso il dono di elaboratissime composizioni grafiche a matita. Non semplici disegni di studio (o non solo), bensì opere d’arte a tutti gli effetti in sé compiute. Questa produzione grafica rappresenta un vertice dell’attività michelangiolesca non soltanto per l’elevato grado di finitezza formale, ma anche per la complessità iconografica dei soggetti proposti, di tematica classica e mitologica nei doni per Tommaso Cavalieri, e di argomento sacro e devozionale in quelli per Vittoria Colonna.

TRENTO, LA SINFONIA DEI MASBEDO

La Val di Fiemme è una delle valli più note del Trentino, vivace meta turistica conosciuta per i boschi di abeti rossi, i cosiddetti abeti di risonanza, che ne costituiscono il patrimonio naturale. Con questi preziosi alberi si realizzano gli strumenti ad arco più pregiati del mondo; si racconta che Stradivari in persona si recasse nelle foreste della Val di Fiemme per scegliere i tronchi adatti ai suoi violini. Il progetto dei Masbedo, allestito fino al 10 gennaio al Mart di Rovereto parte da qui: dai boschi dove crescono gli abeti rossi da cui nascono i violini perfetti. Con “Sinfonia di un’esecuzione” gli artisti esplorano la relazione tra morte e vita, nella migrazione tra due complementarietà. Il progetto presenta in particolare una installazione multimediale monumentale e immersiva nella quale il visitatore si smarrisce. L’audio della videoinstallazione è frutto di un montaggio in studio dove i suoni della natura e i rumori meccanici si combinano con una partitura realizzata appositamente da Carlo Boccadoro, compositore e musicologo, e insieme diventano sinfonia nell’armonizzazione elaborata dai Masbedo con i sound designer Gup Alcaro e Davide Tomat. Il progetto ha anche presentato una performance con sonorizzazione live dei Marlene Kuntz eseguita lo scorso ottobre sul palco del teatro Zandonai di Rovereto.

NEW YORK, BURRI AL GUGGENHEIM

Alberto Burri protagonista con una grande retrospettiva al Guggenheim Museum di New York, fino al 6 gennaio. La mostra “Alberto Burri: The Trauma of Painting”, realizzata col supporto di Lavazza, è l’evento principale delle celebrazioni del centenario dell’artista, nato il 12 marzo 1915 a Città di Castello, nel Perugino e morto il 13 febbraio 1995 a Nizza. In esposizione 100 opere, dalla fine degli anni Quaranta agli ultimi anni di vita, selezionate dalla curatrice Emily Braun in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini - Collezione Burri di Città di Castello, che ha prestato 40 opere. Ampio spazio viene dato ai “Cellotex”, realizzati a partire dalla fine degli anni Settanta. La mostra mira a rileggere il ruolo di Burri nel rapporto con gli Usa. L’artista umbro iniziò a dipingere proprio come prigioniero di guerra in Texas nel ‘43-45 (militare in Africa era stato catturato dagli inglesi) e poi, a Chicago, New York e Los Angeles espose, dal ’53, le sue prime mostre. Nel 1978 lo stesso Guggenheim di New York gli dedicò una retrospettiva.. Burri nel 1955 sposò un’americana, Minsa Craig, e dal 1063 ha iniziato a trascorrere lunghi periodi a Los Angeles, alternandoli ai soggiorni nella sua Città di Castello.

ROMA: HENRY MOORE ALLE TERME DI DIOCLEZIANO

Omaggio ad Henry Moore alle Terme di Diocleziano a Roma. Molte le creazioni in mostra che denotano un peculiare rapporto tra pieni e vuoti, come se spazio e materia scultorea fossero un tutt’uno, esaltato dalla monumentalità delle Grandi Aule che ospitano la mostra che, fino al 10 gennaio, presenta una selezione di 75 opere tra sculture, disegni, acquerelli e stampe del grande artista inglese. Riconosciuto come uno dei più grandi scultori contemporanei, Henry Moore (1898–1986) deve il suo successo all’abilità tecnica e inventiva al servizio del racconto della nostra epoca. La rassegna si suddivide in aree tematiche che esplorano l’età moderna, i temi della guerra e della pace, la più famosa tematica di Moore “madre e figlio” e le sculture destinate agli spazi pubblici. Straordinaria la serie delle figure femminili sdraiate, come espressione dell’eterna femminilità, della Madre Terra.

BOLOGNA, FOTO DI MADONNA IN ANTEPRIMA MONDIALE

La galleria Ono Arte Contemporanea di Bologna presenta - fino al 10 gennaio - la mostra “Madonna: The Rise of a Star”, collettiva fotografica di Peter Cunningham, George DuBose e Deborah Feingold, che vuole ripercorrere la costruzione dell’icona pop di Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna. La mostra di Ono arte ripercorrere i primissimi giorni della carriera di Madonna, nata in pochi mesi, attraverso circa 60 immagini che documentano questo periodo e i cambiamenti di stile che resero Madonna forse la più longeva icona della musica pop. In mostra saranno presenti anche delle immagini esclusive di Peter Cunningham, che fanno parte di un rullino che il fotografo pensava di aver smarrito, esposte per la prima volta in anteprima mondiale. Siamo nel 1982 quando Peter Cunningham, fotografo canadese con studio a New York, riceve una telefonata dall’amica Liz Rosenberg della Warner Bros, perché organizzi velocemente un servizio per una delle sue nuove clienti che, sostiene, sarebbe diventata "la nuova Marilyn Monroe”. Il giorno fissato per lo shooting Madonna si presenta sola, e da sola si trucca e prepara gli abiti per il servizio, compresi di cintura borchiata che le penzolava fino a metà gamba. Dal momento in cui Cunningham impugna la macchina fotografica tutti i suoi dubbi svaniscono. Davanti alla camera infatti, Madonna inizia a scherzare e a giocare e ad ogni cambio d'abito segue un cambiamento della sua personalità. Cunningham ricorda che, per quanto gli piacesse, non avrebbe mai pensato che sarebbe diventata una artista di tale portata. In mostra anche le foto di George DuBose, uno dei fotografi che immortalava la vita notturna newyorkese, che nel 1981 ritrasse e incontrà una giovane Madonna che si esibiva cantando e ballando sulle note registrate di una cassetta accompagnata solamente dal fratello e da una ballerina di colore.

(© 9Colonne - citare la fonte)