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direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE EMIGRAZIONE / IL RUOLO DEI PATRONATI ALL’ESTERO

SPECIALE EMIGRAZIONE / IL RUOLO DEI PATRONATI ALL’ESTERO

(NoveColonne ATG) Roma - Si è svolto lunedì 30 novembre presso la sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio alla presenza di rappresentanti del Governo, di parlamentari, istituzioni, enti, associazioni e patronati il Convegno “Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”. Il convegno è stato organizzato dal Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera dei deputati, presieduto da Fabio Porta. Al convegno, che ha voluto aprire una riflessione sull’importante ruolo dei patronati all’estero in un momento di riduzione della presenza della rete diplomatica italiana a fronte di una maggiore mobilità di lavoratori migranti, di una ripresa del fenomeno migratorio dall’Italia e di una più qualificata e articolata richiesta di tutela dei loro diritti e interessi da parte della vecchia e nuova emigrazione, hanno offerto il loro contributo i presidenti dei coordinamenti degli istituti di patronato, esponenti dell’Inps e del Ministero del Lavoro, esperti di lavoro e migrazioni, i parlamentari eletti della Circoscrizione Estero, i rappresentanti di CGIE, Associazioni, Patronati e Sindacati. Dopo il dibattito il Convegno si è concluso con l’intervento di Mario Giro, Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / PORTA (PD): SOSTENERE L’IMPEGNO DEI PATRONATI

(NoveColonne ATG) Roma - “Un tavolo con i rappresentanti del ministero degli Affari esteri, dell'Economia, del Lavoro e i rappresentanti dei Patronati che si occupano degli emigrati”: è quanto è stato chiesto alla Camera in occasione del convegno “Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”, promosso da Fabio Porta, deputato eletto in America Meridionale con il Partito democratico, presidente del Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera. “Il problema è sostenere i patronati che hanno sempre lavorato e prestato servizi all'estero", dice Porta che spiega: "In un momento di crisi generalizzata il ruolo dei patronati, specialmente tra le fasce più deboli delle nostre Comunità italiane nel mondo, è sempre più necessario”. Porta sottolinea che “a fronte della chiusura di molti consolati, pur comprensibile a fronte di una doverosa riorganizzazione della rappresentanza italiana, spesso a colmare il vuoto lasciato dalle istituzioni sono proprio i patronati”. Per questo il presidente del Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera ritiene auspicabile “l’avvio di una convenzione con il ministero degli Affari esteri che possa almeno in parte sostenere le attività dei patronati all'estero”.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / GIRO: TROVARE FORME DI COLLABORAZIONE TRA MAECI E PATRONATI

(NoveColonne ATG) Roma - “Quanto detto sarà oggetto di un’attenta valutazione da parte mia e del ministero degli Affari esteri”: lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Mario Giro, intervenendo al convegno “Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”, organizzato dal Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera dei deputati, presieduto da Fabio Porta (Pd). “Sono il primo a riconoscere il ruolo fondamentale che hanno i patronati nella tutela delle nostre collettività - ha detto Giro -. L’ho potuto constatare - dice il sottosegretario - de visu in diverse occasioni, nel corso delle mie varie missioni all'estero”. Giro ha poi sottolineato che “nelle more della conclusione di un Accordo quadro tra patronati e ministero degli Esteri possiamo e dobbiamo trovare delle forme di collaborazione tra di noi”. “Una di queste – aggiunge - è la nomina a corrispondenti consolari per alcuni rappresentanti dei patronati più rappresentativi. Tale nomina potrebbe venire incontro all'esigenza, da parte dei patronati, di avere una maggiore visibilità nei confronti delle Autorità locali e – specifica Giro - penso agli Istituti di previdenza esteri”. “Siamo abituati in un certo modo e cambiare ci fa soffrire” spiega il sottosegretario Giro parlando della rete consolare e della necessità di riorganizzarla in base alle necessità economiche e di presenza. Secondo Giro “la ristrutturazione della rete estera proseguirà anche se va riconosciuto che quest'anno non sono state chieste nuove chiusure". Per quanto riguarda poi la convenzione richiesta da Porta, nel corso del convegno, Giro sottolinea che "il problema non sono gli uffici del ministero Affari esteri ma il Comitato degli eletti all'estero con il quale il ministero ha delle letture diverse sul ruolo dei patronati".

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / FEDI (PD): PATRONATI FONDAMENTALI, RUOLO DA RINNOVARE

(NoveColonne ATG) Roma - “Viviamo in un mondo globale ma le nostre riflessioni sono settoriali, trascurano il quadro d’insieme. La relazione dell’Inps e le riflessioni del presidente Boeri, ad esempio, che hanno avuto ampia eco, non contengono dati altrettanto importanti sulle pensioni pagate dal mondo verso l’Italia. Probabilmente perché l’obiettivo di quella comunicazione era rafforzare l’idea che la previdenza nazionale ha un carico internazionale troppo elevato. Il carico internazionale troppo elevato giustificherebbe poi i tagli ad alcune prestazioni. Tutto ciò indebolisce noi tutti, l’idea di servizi di Patronato nel mondo. Senza offrire alternative. Senza sbocchi”: lo afferma Marco Fedi, deputato del Pd eletto all’estero, al Convegno "Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”, organizzato dal Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera. “In parte – continua Fedi - siamo tutti responsabili di questa condizione: le questioni della tutela previdenziale, come della internazionalizzazione del sistema economico, sono temi che riguardano il sistema Italia nel suo complesso. Non solo prerogativa degli italiani nel mondo. Devono essere affrontati con strumenti nuovi, sia di interpretazione della realtà che nell’offerta di servizi ma anche con un nuovo linguaggio di una comunicazione che deve essere integrata e completa. I Patronati svolgono un ruolo fondamentale nei Paesi di residenza dei nostri connazionali nel mondo. Si tratta di un lavoro che da ‘complementare’ alla rete consolare è diventato, sui temi della tutela e protezione sociale, ‘esclusivo’ e ‘fondamentale’. Sono queste le ragioni che ci portano come Parlamentari eletti all’estero a sostenere i Patronati nel mondo”. “Dobbiamo porci una domanda – continua Fedi -: siamo tutti d’accordo che i Patronati sono importanti, davvero importanti, in Italia e nel mondo, e che pertanto dobbiamo tutti insieme trovare una via diversa ai tagli, anno dopo anno, legge di stabilità dopo legge di stabilità? Noi abbiamo una responsabilità, far ripartire in modo credibile la discussione sulle convenzioni bilaterali e multilaterali: lo dico perché possiamo reagire alle sfide se cominciamo a partecipare alla discussione politica su questi temi. Si citano le maggiorazioni sociali senza ricordare che anche altri Paesi extra-Europei corrispondono analoghe misure ai pensionati in Italia, si parla di trattamento minimo senza ricordare che molta della nostra giurisprudenza, del lavoro e previdenziale, ha collocato, in un momento preciso della nostra storia, il trattamento minimo al centro delle prestazioni. Dimenticando anche che le convenzioni internazionali, in alcuni casi, prevedono espressamente l’inclusione del trattamento minimo nel calcolo delle pensioni. Complessivamente concluderei con un impegno per tutti noi: rilanciare un’idea forte di presenza dei servizi dei Patronati nel mondo. I Patronati accettano in pieno la sfida della modernizzazione, della trasparenza e dell’efficienza. Per questa ragione dobbiamo trovare insieme una strategia che riporti al centro del sistema i lavoratori, le nuove mobilità, le prestazioni, sempre più composite e diversificate, sulle quali gli autentici specialisti sono i funzionari di Patronato nel mondo. Dobbiamo anche chiedere al Governo – conclude Fedi - che comprenda e riconosca e valorizzi le specificità e le potenzialità di questa rete nel mondo”.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / LA MARCA (PD): POSITIVO CONFRONTO SU PATRONATI

(NoveColonne ATG) Roma - “L’incontro promosso dal Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, presieduto dal collega Fabio Porta, sul contributo che la rete dei Patronati possono dare al sistema dei servizi per i nostri concittadini all’estero è stato stimolante e opportuno. Stimolante per le proposte che ne sono venute, opportuno per l’esigenza di fare chiarezza sul ruolo dei Patronati proprio nel momento in cui essi esposti a tagli consistenti dei finanziamenti e a processi pregiudiziali e sommari, talvolta ingiusti e offensivi”. Lo ha detto la deputata del Pd eletta all’estero, Francesca La Marca. “Vi ho partecipato ascoltando con grande interesse e portando la mia testimonianza di persona cresciuta in una famiglia di italiani emigrata in Canada e di componente della grande comunità italo-canadese di Toronto – ha continuato La Marca -, Chi parla della funzione dei Patronati e pretende di giudicarli, dovrebbe conoscere dall’interno la realtà delle comunità italiane nel mondo e sapere concretamente quali siano le loro esigenze concrete, quali le attese, quali le possibilità di miglioramento non ipotizzate in astratto, ma misurate sulle situazioni obiettive”. Secondo la deputata del Pd, “dal convegno è venuto fuori in base ai dati contenuti nella relazione di Porta che la rete dei servizi finora assicurati dalle strutture diplomatico-consolari non solo si è ristretta pesantemente (oltre sessanta strutture sono state chiuse negli ultimi dieci anni), ma per le politiche finanziarie attuate in questi anni deve essere considerata strutturale e irreversibile. Le soluzioni adottate (consolato telematico, consolato hub, ecc.), pur giuste in linea generale, alla prova dei fatti non si sono dimostrate sufficienti. Basta chiedere a chi passa ore per avere una linea telefonica libera, settimane per avere una prenotazione, anni per vedere risolta una pratica di cittadinanza”. “Che fare, allora?” si chiede La Marca affermando che “i Patronati hanno già una rete diffusa e di grande efficienza distribuita capillarmente sui territori esteri. Hanno svolto storicamente e continuano a svolgere una funzione di segretariato sociale indiscutibile. Perché non utilizzarne le capacità, l’esperienza acquisita e la fiducia che si sono guadagnati per concorrere alla fornitura dei servizi ai nostri connazionali? Alcuni motivano la loro contrarietà dicendo che non si possono affidare ai patronati funzioni amministrative che la legge riserva allo Stato. E chi l’ha mai chiesto? La loro funzione deve essere inquadrata in un’ottica di sussidiarietà rispetto all’Amministrazione, per liberarla di incombenze che essa non riesce più ad assolvere e per metterla nella condizione di svolgere meglio al suo compito”. Piuttosto, conclude La Marca, “si chieda ai Patronati di essere più coraggiosi nella loro autoriforma e di rinnovarsi per essere di supporto non solo al vecchio insediamento emigratorio, ma anche alle nuove migrazioni, per le quali non c’è alcuna istituzione o alcuna politica di sostegno. Questo è il senso più importante che ho ricavato dal convegno del nostro Comitato alla Camera e, soprattutto, questo mi sembra un positivo indirizzo di lavoro per il futuro, con l’obbiettivo di migliorare realmente l’offerta dei servizi per i nostri concittadini all’estero”.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / DE SANTIS (ITAL UIL): NO TAGLI A PATRONATI

(NoveColonne ATG) Roma - “Per noi parlano i 30 Paesi in cui siamo presenti con gli oltre 500 uffici e le 500mila pratiche lavorate negli ultimi mesi”: è questa la risposta che Gilberto De Santis, presidente del patronato Ital Uil, rivolge a quanti hanno denigrato o non riconoscono il ruolo dei patronati all'estero, intervenendo nel corso del convegno “Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”, organizzato dal Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera, presieduto da Fabio Porta (Pd). Al ministero degli Affari esteri De Santis chiede che “non vengano tagliati i fondi e i compiti dedicati alle comunità dove operano da sempre i patronati”.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / MARANI (EPASA - CNA): GRAN PARTE LAVORO PATRONATI E’ GRATUITO

(NoveColonne ATG) Roma - “Il 95% delle pratiche delle pensioni di superstiti passano negli uffici dei patronati all'estero”. Lo afferma Valter Marani, direttore del patronato Epasa–Cna, intervenuto nel corso del convegno “Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”, organizzato dal Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera. Marani ha voluto sottolineare “con i numeri l’importanza del ruolo e dei servizi offerti dai patronati all'estero”. Marani spiega poi che “gran parte del lavoro svolto dai patronati viene svolto in forma gratuita e - aggiunge - la parte dei rimborsi dovuti da parte delle istituzioni per i servizi viene usualmente riconosciuta dopo accurati controlli”.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / CONTE (INPS): IL RUOLO DEI PATRONATI E’ INSOSTITUIBILE

(NoveColonne ATG) Roma - “Il primo continente per erogazione di pensioni italiane all’estero da parte dell’Inps è l’Europa, seguito dal Nord America e dall’Australia”: lo afferma Giuseppe Conte, responsabile della Direzione Convenzioni Internazionali e Comunitarie dell'Inps, intervenendo al convegno "Vecchia e nuova emigrazione: i servizi per gli italiani all’estero e il contributo dei patronati”, organizzato dal Comitato Permanente Italiani nel Mondo della Camera. “Siamo uno dei pochi paesi al mondo che eroga le pensioni senza addebitare a chi vive all’estero una quota dei costi per la spedizione all’estero, con due milioni e mezzo di esborso all'anno”. Secondo Conte “i patronati svolgono un ruolo praticamente insostituibile, soprattutto dove l’Inps non ha sede”. “In certi territori la presenza del patronato sarà nei prossimi anni sempre più importante” spiega il dirigente Inps, indicando "la Romania" quale nuovo Paese nel quale il rapporto con l'Inps sarà sempre più intenso.

 

SPECIALE EMIGRAZIONE / SU PATRONATI CASTELLENGO (UIM) SCRIVE A GENTILONI

(NoveColonne ATG) Roma - Il taglio di 28 milioni di euro al Fondo patronati previsto dal testo della Legge di Stabilità 2016 - attualmente in discussione alla Camera dei Deputati - che potrebbe porre fine alla gratuità del servizio di queste strutture se non addirittura alla loro chiusura, non poteva non preoccupare anche gli italiani all’estero ed il variegato arcipelago dell’associazionismo italiano in emigrazione. Così che di queste preoccupazioni - manifestate pure dai Circoli UIM all’estero - se ne è fatto carico il presidente nazionale della UIM, Mario Castellengo, il quale, con una sua lettera, ha sollecitato il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni a rendersi parte attiva nel far depennare questo nuovo taglio (dopo quello di 35 milioni di euro del 2015) che metterebbe in crisi l’attuale sistema dei patronati con ripercussioni pure nella funzionalità della rete diplomatico-consolare italiana. Nella sua lettera Castellengo richiama, infatti, l’attenzione del ministro Gentiloni “sulla ricaduta che avrebbe sulla rete diplomatico-consolare italiana una eventuale chiusura dei patronati italiani che, all’estero, svolgono una attività gratuita di tutela ed assistenza ai cittadini – in sinergia con la rete consolare – che, in emigrazione, va ben al di là dei limitati compiti che la legge assegna a queste strutture”. È notorio, ricorda il presidente della UIM, che “la rete consolare italiana ha subito un energico ridimensionamento negli ultimi lustri per cui i patronati, in molte regioi anche di forte presenza migratoria italiana, sono rimasti le uniche strutture di servizio a disposizione dei nostri connazionali”. Inoltre, scrive ancora Castellengo “conoscendo la situazione di molti Uffici consolari italiani nel mondo, dubito che, nella stragrande maggioranza, queste sedi siano in condizione tali – logistiche e di risorse umane – da potersi anche accollare il lavoro svolto finora dai patronati nelle loro rispettive circoscrizioni”. Il presidente nazionale della UIM, Mario Castellengo, termina questa sua lettera invitando il Ministro Gentiloni “a voler considerare l’opportunità di un Suo autorevole intervento sul Ministero dell’Economia e delle Finanze ed anche sulla Commissione Bilancio della Camera affinché venga depennato questo nuovo taglio di 28 milioni di euro al Fondo Patronati che, altrimenti, potrebbe mettere a rischio la tenuta della rete consolare e lasciare senza tutela ed assistenza milioni di nostri cittadini emigrati”.

 

 

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