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direttore Paolo Pagliaro

I nostri soldati
col volto oscurato

I nostri soldati <br> col volto oscurato

di Paolo Pagliaro

(2 febbraio 2016) E’ da parecchi anni che le forze armate italiane hanno smesso di difendere i confini, un po’ perché è finita la guerra fredda, un po’ perché i confini della nostra sicurezza si sono molto dilatati. E dunque da tempo i nostri militari sono impegnati soprattutto all’estero, in quelle che la retorica politica definisce missioni di pace ma che sono in realtà operazioni di guerra a tutti gli effetti, sia pure con diversi gradi di coinvolgimento. Negli ultimi quindici anni l’Italia ha preso parte, spesso in prima linea e con un’alta esposizione politica, a tutte le missioni internazionali nell’area mediorientale, dall’Afghanistan, all’Iraq, al Libano, fino alla Libia, e ora è in prima fila nella sfida militare al sedicente stato islamico.

Nell’agosto 2014, dopo un’accesa discussione in Parlamento, il nostro paese ha deciso d’inviare armi in Iraq per contrastare la rapida avanzata delle forze dell’Isis. Le armi, perlopiù mitragliatrici, lanciarazzi e munizioni, sono state recapitate alle forze impegnate sul terreno. In Iraq c’è anche la nostra Aeronautica con 4 bombardieri Tornado impiegati come ricognitori, 2 droni e un’aerocisterna. Ma il maggior aiuto che l’Italia porta alla coalizione che combatte l’Isis è fornito dalla poco conosciuta missione “Prima Parthica”.

Se ne parla diffusamente nel dossier che l’Ispi , l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, ha dedicato alla politica estera italiana di fronte alla minaccia jihadista, lettura consigliata a chi voglia orientarsi nel labirinto dell’attuale crisi internazionale. Sono affidate agli italiani molte attività di addestramento, e sono italiani gli istruttori dei coraggiosi Peshmerga curdi.

Quando tempo fa il ministro Pinotti è andata a trovarli, a Erbil, nelle foto i nostri soldati sono apparsi con il viso oscurato per evitare di essere esposti a rappresaglie jihadiste in Italia. Questo per dire quanto sono mobili la prima linea e i confini, compreso quello, sempre più evanescente, che separa difesa e pubblica sicurezza.

(© 9Colonne - citare la fonte)