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direttore Paolo Pagliaro

Cosa accomuna
marmo e petrolio

Cosa accomuna <br> marmo e petrolio

di Paolo Pagliaro

(5 aprile 2016) Maria Teresa Cybo Malaspina, duchessa di Massa e principessa di Carrara, nella prima settimana di febbraio del 1751 firmò diversi editti. Con il primo metteva una taglia sui banditi Giuseppe Antonio Camorani, detto Pantò, e Giambattista Manfredi detto Zarìa: 100 scudi per chi li avesse ammazzati, 120 per chi li avesse consegnati vivi. Un secondo editto imponeva di legare i cani alla catena, un terzo riconosceva una sorta di ‘concessione perpetua’ di escavazione a favore di coloro che avessero una cava di marmo registrata da almeno 20 anni nel catasto dell’epoca.

Sono passati quasi tre secoli e il privilegio concesso dalla duchessa ai proprietari delle cave è al centro di un furibondo scontro politico tra chi vorrebbe finalmente sopprimerlo e chi vorrebbe invece mantenerlo. Ballano circa 4 milioni di euro che gli industriali del marmo dovrebbero versare ogni anno al Comune di Carrara. Chi ha ragione lo deciderà la Corte Costituzionale.

Intervistato da Repubblica, il governatore della Toscana Enrico Rossi afferma che l’idea di una concessione perenne è contraria alle regole europee sulla libera concorrenza e aggiunge che per questo motivo il 17 aprile voterà sì al referendum sulle trivellazioni in mare. Cosa c’entrino le cave di marmo con i pozzi petroliferi è presto detto: in entrambi i casi, secondo il governatore, deve valere il principio che non è lecito prorogare le concessioni fino a esaurimento dei giacimenti.

Il problema, a ben vedere, non riguarda solo la libera concorrenza. Chi si occupa di ecoreati sa, infatti, quanto sia importante che per le concessioni petrolifere (come succede per le autostrade e le spiagge, le ferrovie e gli aeroporti) sia fissato un termine. Se la concessione ha una scadenza, il rispetto dei vincoli ambientali diventa la condizione indispensabile per candidarsi al suo rinnovo. Le concessioni eterne non fanno bene al mercato e neppure all’ambiente.

(© 9Colonne - citare la fonte)