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direttore Paolo Pagliaro

25 aprile, un Atlante
per non dimenticare

25 aprile, un Atlante <br> per non dimenticare

di Paolo Pagliaro

(25 aprile 2016) Nel 2009 il governo italiano e quello della Repubblica Federale Tedesca insediarono una Commissione storica congiunta  che aveva il compito di contribuire alla creazione di una memoria condivisa sulla seconda guerra mondiale.
Da qualche giorno si può apprezzare il primo importante risultato di questa collaborazione: è l'Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, consultabile on line.  Nella banca dati – all’indirizzo straginazifasciste.it - sono catalogate e analizzate tutte le stragi e le uccisioni singole di civili e partigiani commesse da reparti tedeschi e della Repubblica Sociale Italiana in Italia dopo l’8 settembre 1943.

Sono stati censiti 5.429 episodi di violenza e 23. 371 vittime, molte di più di quelle stimate fino a oggi. Antifascisti, sbandati,  prigionieri di guerra e partigiani, ma anche  ebrei, religiosi, renitenti alla leva.  L’Atlante, realizzato grazie a un finanziamento del governo tedesco e curato dallo storico  Paolo Pezzino, porta nuove acquisizioni alla storia del conflitto mondiale e ricompone il mosaico di una spietata guerra nella guerra quale fu quella contro la gente comune.

Il portale propone anche documenti, immagini, video e una rassegna della stampa dell’epoca. Sappiamo dunque, ad esempio, come l’11 ottobre 1944,  pochi giorni dopo che a Marzabotto erano stati massacrati 770 civili tra cui decine di bambini, il Resto del Carlino commentava i racconti che dalla collina arrivavano a Bologna, tramite qualche scampato al rastrellamento, o grazie alle staffette partigiane che portavano la notizia. Il titolo del trafiletto  era “Voci inconsistenti” e il testo definiva le fucilazioni  “prodotto tipico di galoppanti fantasie in tempo di guerra”.
Lì la ferocia era tedesca ma la vergogna era italiana. 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)