Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Così il referendum
cambierà il Pd

Così il referendum <br> cambierà il Pd

di Paolo Pagliaro

(3 maggio 2016) Ieri Matteo Renzi ha dato il via con largo anticipo a una campagna referendaria che si annuncia infuocata e che potrebbe rivoluzionare gli assetti della politica italiana.
La battaglia sulla riforma costituzionale probabilmente cambierà, tanto per cominciare, la natura e il profilo del partito democratico. La parola d’ordine di Renzi è «allargare». Scavalcare i confini del Pd, reclutare elettori di ogni colore politico e sbaragliare il fronte del no. Se non cellule del partito della nazione, i comitati del sì saranno - come osserva Monica Guerzoni sul Corriere della Sera - i mattoni del Pd che verrà e i loro leader potranno sognare una candidatura.
La campagna referendaria dunque sarà l’occasione per selezionare la futura classe dirigente del partito, che così dice addio alle forme di cooptazione tradizionali e forse anche a quelle nuove come le primarie.
Ma c’è un altro effetto collaterale del referendum, ed è il ritorno del Sud al centro della scena politica, I voti del Sud, ricorda Lina Palmerini sul Sole 24 ore, saranno decisivi per la vittoria del sì e anche questo spiega il recente, grande attivismo di Renzi nel Mezzogiorno, con la sigla dei patti per lo sviluppo a Napoli e Matera, e le visite recenti a Reggio Calabria o in Sicilia.
Nel Sud Renzi se la dovrà vedere soprattutto con il Movimento 5 Stelle, che lì ha molti consensi e un valore aggiunto rappresentato dai suoi giovani leader, a cominciare dai napoletani Luigi Di Maio e Roberto Fico. E soprattutto ha argomenti - come il reddito di cittadinanza - molto persuasivi in regioni con una percentuale di disoccupati che non eguali in Europa. Tutto lascia pensare che nel Sud la battaglia tra si e no riguarderà più la politica economica e gli investimenti pubblici che i destini del Senato.

(© 9Colonne - citare la fonte)