di Paolo Pagliaro
(17 maggio 2016) Tra gli scenari possibili per il prossimo autunno Luca Ricolfi indica quello di una “Kleine Koalition”, cioè di un’alleanza permanente tra Renzi e Berlusconi per contrastare quelle che il politologo chiama le forze anti-sistema, 5 Stelle e Lega. Le prove generali del nuovo scenario politico sarebbero anche questa volta - come nel 1993 - le elezioni comunali di Roma. Berlusconi – ricorda Ricolfi nell’editoriale di domenica sul Sole 24 Ore - ha passato una vita a denunciare il ruolo frenatore dei centristi, ha spesso attribuito le cose non fatte dai suoi governi agli ostacoli che l’azione riformista incontrava nei vari Fini-Casini-Follini, ha passato gli ultimi due anni a denunciare il carattere trasformistico e perdente del Nuovo Centro Destra di Alfano. Ma ora con l’appoggio a Marchini riceve il plauso entusiastico di tutte quelle forze moderate, centriste, cattoliche, che fino a ieri considerava immobiliste e destinate a un triste crepuscolo elettorale.
Ricolfi invita a non guardare solo all’immagine mediatica dei leader e a quelli che lui chiama i fantasmi dell’opinione pubblica più ideologizzata, e a riflettere invece sulla sostanza delle politiche, specie in campo economico: su questo terreno Renzi e Berlusconi già molto si somigliano e in definitiva altro non farebbero che importare in Italia uno schema di coalizione che è già molto consolidato in Europa, in Paesi come Germania, Austria, Olanda, Lussemburgo, Repubblica Ceca. Da una parte le forze moderate, dall’altre quelle che a torto o ragione definiamo populiste.
Se questo è lo schema del futuro, c’è da dire che Salvini – annunciando il suo appoggio alla pentastallata Raggi in caso di ballottaggio con Giachetti – si è portato avanti con il lavoro.