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direttore Paolo Pagliaro

A Torino il più grande omaggio a Steve Mccurry

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Torino il più grande omaggio a Steve Mccurry

TORINO: IL PIU’ GRANDE OMAGGIO A STEVE MCCURRY 

 Nell’imponente Citroniera delle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria, Civita e SudEst57 presentano la più grande delle rassegne che hanno dedicato fin dal 2009 al grande fotografo americano Steve McCurry, registrando nelle varie città oltre 700mila visitatori. La mostra - fino al 25 settembre -comprende le fotografie più famose, scattate nel corso della sua carriera più che trentennale, ma anche alcuni dei suoi lavori più recenti e altre foto non ancora pubblicate nei suoi numerosi libri. Il percorso di visita - che presenta oltre 250 foto - si apre con una sezione inedita di foto in bianco e nero scattate da Steve McCurry tra il 1979 e il 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica e si conclude con alcune foto recenti, ovviamente a colori, scattate proprio in Afghanistan, incorniciando così il racconto di una lunga avventura dedicata alla fotografia. In quel paese è tornato numerose volte, nell’arco degli ultimi 35 anni e da quel paese viene la ragazza che ha fotografato nel campo profughi pakistano di Peshawar, diventata ormai una icona assoluta della fotografia mondiale, ma anche un simbolo della speranza di pace che sembra impossibile in un mondo agitato da guerre ed esodi di massa. Il suo ritratto più famoso sarà esposto insieme ad altri due scatti, uno dei quali realizzato da McCurry a distanza di oltre 17 anni, dopo averla finalmente ritrovata alla fine di una lunga ricerca. Il progetto espositivo propone un lungo viaggio nel mondo di McCurry, dall’Afghanistan quindi all’India, dal Sudest asiatico all’Africa, da Cuba agli Stati Uniti, dal Brasile all’Italia, attraverso il suo vasto e affascinante repertorio di immagini: dalle Torri gemelle fotografate dal suo studio a New York alla guerra del Golfo, dal Giappone dopo lo tsunami ai bambini soldato reclutati in particolare nel Medio Oriente, al dolore degli ospedali.(red)

PALERMO: L’UMANITA’ DISORIENTATA DI SABBAGH 

Sarà il grande spazio di archeologia industriale ZAC ai Cantieri Culturali alla Zisa, a Palermo, ad ospitare la prima mostra antologica di Mustafa Sabbagh, da domani al 17 luglio. La mostra, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune, costella la nuova programmazione, avviata lo scorso anno, che ha presto portato all’attenzione nazionale ed internazionale lo spazio ZAC come “luogo di riferimento per il contemporaneo nel sud d’Europa e nel cuore del Mediterraneo” nelle parole dell’assessore alla Cultura Andrea Cusumano e che ha finora visto le mostre di Mauro d’Agati Hermann Nitsch e Letizia Battaglia. Una programmazione che si arricchirà di altri importanti progetti nell’anno in corso, e che precede l’avvenimento-clou che farà di Palermo capitale dell’arte contemporanea nel 2018, con la celeberrima biennale d’arte internazionale Manifesta 12. Nei 2000 mq dell’ex hangar industriale dell’inizio del Novecento sono ora esposte oltre 75 opere fotografiche tra le più famose di Sabbagh, 10 opere video e tre nuove video-installazioni site-specific, oltre all’installazione fotografica acquisita dalla collezione permanente di arte contemporanea del MAXXI di Roma, che viene presentata in anteprima assoluta, come molte delle opere inedite che l’artista ha scelto di battezzare a Palermo. Nell’idea dell’artista ZAC è concepito come un contenitore della schizofrenia contemporanea, un grande armadio che vive del suo disordine e della psicosi di chi lo possiede; metafora di un’umanità disorientata, schizofrenica nell’occultamento delle sue paure, che vengono qui catalogate da Sabbagh. Un’umanità dimentica della sua stessa umanità, dell’urgenza di integrazione - individuale e sociale, cui Mustafa Sabbagh richiede un dovere sociale come un comandamento laico: non dimenticare.   (red)

 

 

ROMA: L’ART NOUVEAU DI ALFONS MUCHA

Alfons Mucha (1860-1939), artista ceco, nato in Moravia, considerato tra gli esponenti più significativi dell’Art Nouveau, il movimento filosofico-artistico che con declinazioni diverse, in Europa e negli Usa, porta una ventata di rinnovamento nello stile fino alla Grande Guerra. Linee sinuose e colori vivi riproducono il mondo della natura, con fascino e bellezza, evocandone l’incanto. E tra le calde tonalità e le linee curve - cosiddette “a colpo di frusta” - talvolta si confondono messaggi esoterici e simboli legati alla massoneria. La mostra che gli è dedicata a Roma, al Vittoriano, fino all’11 settembre, presenta 230 lavori tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi. Particolarmente famose le sue opere grafiche, combinando infatti immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi, riuscì a creare originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque e Mucha divenne una vera e propria icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono Mucha come il più grande artista decorativo del mondo.

LUCCA: LA COLLEZIONE PRIVATA DI KEITH HARING 

Concepita appositamente per gli spazi di Italian Art Factory, a Pietrasanta, la mostra “K. H. Collezione privata di Keith Haring”, da domenica al 30 settembre, raccoglie 16 opere di Keith Haring provenienti da un’unica collezione privata: un insieme di lavori che, oltre a comprendere i celebri dipinti in acrilico su supporti vari, dà conto di alcuni aspetti meno esplorati dell’attività del maestro della Pop Art - come la produzione ceramica o i cataloghi di stampe multiple in edizione limitata – e che offre un compendio sui vari personaggi che popolano il suo immaginario artistico. Uno di questi è senz’altro il celebre Andy Mouse, qui presentato nelle forme di un giocattolo per bambini, che combina l’immagine di due eroi dell’artista: il protagonista dei fumetti Disney, Mickey Mouse, e l’amico artista Andy Warhol. In occasione della mostra, Italian Art Factory si trasformanella riedizione di uno dei “Pop Shop” concepiti dall’artista, allestendo nello spazio espositivo un vero e proprio negozio, omaggio allo storico punto vendita creato da Keith Haring nel 1986. Nello store sono disponibili oggetti di merchandising ufficiale, provenienti dalla Fondazione Keith Haring che si occupa di reperire fondi per il sostegno dei malati di AIDS e per i programmi dedicati all’infanzia. 

BRESCIA: CHRISTO TORNA SUL LAGO DI ISEO 

Attraverso oltre 150 tra studi, disegni e collage originali, ai quali si aggiungono i modelli in scala, le fotografie dei progetti realizzati, i video e i film relativi, la mostra “Christo and Jeanne-Claude. Water Projects” - al Museo di Santa Giulia di Brescia fino al 18 settembre, curata da Germano Celant in collaborazione con lo stesso Christo - presenta una cronologia dei progetti monumentali dai primi anni Sessanta, legati all’elemento acqua, dalle opere a Little Bay, a Sydney, del 1968-1969, al progetto per il Lago d’Iseo del 2014. La mostra è stata pensata in concomitanza con la realizzazione dell’intervento “The Floating Piers”, che sarà attuato e aperto sul Lago di Iseo dal 18 giugno al 3 luglio e che segna il ritorno di Christo e Jeanne-Claude in Italia dopo 40 anni. L’opera – che consentirà al pubblico di camminare sulle acque e sulle sponde del lago per una lunghezza di 3 chilometri - è realizzata con 70.000 metri quadrati di scintillante tessuto arancione, che si appoggia su una sequenza modulare di pontili galleggianti larghi 16 metri e costruiti con 200mila cubi di polietilene ad alta densità. Il percorso comprenderà il transito da Sulzano a Monte Isola e si svolgerà tra terra e acqua per includere l’Isola di San Paolo. Una sezione informativa e interattiva della mostra, che aprirà a giugno, sarà dedicata alla costruzione in progress dell’intervento ambientale e sarà anche possibile vedere in live streaming foto e video postate in diretta dalle persone che visiteranno l’opera sul Lago d'Iseo. (red)

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