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direttore Paolo Pagliaro

La gogna mediatica
pena anticipata

di Paolo Pagliaro

(23 maggio 2016) L’anno scorso a Macerata la Guardia di Finanza scoprì 17 tra professori e impiegati che uscivano dall'Accademia di Belle Arti senza timbrare il cartellino. Tutti furono pedinati e ripresi con una telecamera nascosta. Le immagini degli assenteisti che facevano la spesa o se ne andavano a spasso fecero il giro d’Italia perché furono trasmesse dai telegiornali e stampate dai giornali. 
Una gogna per i 17 - degradati da professori a furbetti, accusati di truffa ai danni dello Stato e che a Macerata tutti ovviamente riconobbero - e un’onta per l’Accademia dì Belle Arti, che alla vigilia del fattaccio in una classifica del Sole 24 Ore era risultata prima in Italia per capacità amministrativa, trasparenza ed efficienza.
La vicenda giudiziaria si è conclusa qualche giorno fa. Su richiesta del Pm, il Gip ha archiviato il procedimento dopo aver accertato che i professori non solo rispettavano l'obbligo di 324 ore di insegnamento annue previsto del contratto, ma facevano quasi tutti molte più ore del dovuto.   Qualcuno anche il doppio. Anche se le concentravano in alcuni giorni della settimana o in alcuni periodi dell’anno, come succede nelle università. Dunque nessun danno erariale e tante scuse a tutti.
Non si può dire che quello dei professori di Macerata sia un caso isolato. Ogni anno in Italia si archiviano circa 600 mila procedimenti penali, molti perché il fatto non sussiste, è irrilevante o non costituisce reato.   E’ la fisiologia garantista della giustizia, che in alcuni casi - come è successo a Macerata – sa essere anche relativamente veloce. 
Non è per niente fisiologica, invece, la pena anticipata rappresentata dalla gogna mediatica. In questo caso aggravata dal fatto che nessuna delle grandi testate che pubblicarono le immagini dei presunti truffatori ha dato notizia della loro accertata innocenza.
Dunque abbiamo un problema anche in redazione.

 

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