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direttore Paolo Pagliaro

La prima crisi
è quella demografica

La prima crisi <br> è quella demografica

di Paolo Pagliaro

(25 maggio 2016) Tutti invocano la crescita come gli stregoni invocano la pioggia, ma molti economisti pensano che difficilmente torneremo a vedere un incremento del Pil superiore al 2%, soglia che sarebbe indispensabile oltrepassare per cominciare a risolvere i nostri problemi occupazionali ma non solo. La crescita del Pil è la somma di due fattori, la popolazione e la produttività. E l’Italia - come ricorda sull’Unità l’ex presidente di Nomisma Nicola Cacace - a differenza dei paesi emergenti, sta perdendo sia la scommessa demografica sia quella produttiva.

Le conseguenze sono drammatiche e in qualche caso anche grottesche, come succede nel caso del Veneto che rivendica l’autonomia per trattenere in regione il 90% del gettito fiscale lì generato. Il governo centrale dice di no, ma poteva benissimo dire di sì, perché in ogni caso il desiderio del governatore Zaia si avvererà tra un paio d’anni per l’inerzia del trend demografico, che aumenta la spesa pensionistica, e il perdurante declino economico, che frena le entrate fiscali.

Nel 2007 i veneti pagavano 70 miliardi di tasse e ricevevano sotto forma di servizi pubblici 50 miliardi, il 71% del versato. Nel 2014, l’ultimo anno con dati disponibili, i veneti hanno pagato 71 miliardi di tasse e ricevuto 60 miliardi sotto forma di servizi pubblici e pensioni. Dato il trend demografico e alcuni altri anni previsti di crescita anemica, il sito noisefromamerika prevede che nel 2018 i veneti riceveranno 65 miliardi, cioè il 90% di quanto avranno versato in tasse: Non avranno l’autonomia, ma come tutti gli altri italiani avranno il problema di trovare qualcuno che paghi loro la pensione.

(© 9Colonne - citare la fonte)