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Il no liberista
alle Olimpiadi

Il no liberista <br> alle Olimpiadi

di Paolo Pagliaro

(9 giugno 2016) E’ abbastanza curioso, e significativo, che contro l’ipotesi di organizzare di nuovo le Olimpiadi a Roma si siano schierati, a distanza di pochi anni, opinion leader e decisori così diversi come Mario Monti e il Movimento 5 Stelle.

Gli argomenti utilizzati da entrambi sono però molto simili.

Li riassume bene un dossier dell’Istituto Bruno Leoni, accreditato pensatoio liberista, che ha motivato le ragioni del no alle Olimpiadi romane analizzando costi e benefici dell’edizione più recente, quella di Londra 2012. Spiega l’economista Massimiliano Trovato che i Giochi di Londra sono costati 6 miliardi e mezzo in più rispetto ai 2 miliardi e 370 milioni preventivati, con uno sforamento del 276%. Aggiunge che l’impatto positivo dei Giochi sul prodotto interno lordo, stimato inizialmente in 8 miliardi e 300 milioni di sterline, si è poi ridotto a poca cosa, anzi a zero, perché il modesto aumento registrato era legato non alle Olimpiadi ma alla celebrazione del sessantesimo anniversario dell’ascesa al trono della Regina Elisabetta, in virtù del quale i sudditi britannici avevano goduto di una festività eccezionale: nel trimestre olimpico si era pertanto avuto un giorno lavorativo in più.

Secondo il Financial Times, che ha parlato di una «città fantasma», le Olimpiadi di Londra hanno attratto 100.000 turisti stranieri: sembrano molti ma sono pochi rispetto ai 300.000 che in media visitano Londra nello stesso periodo. Musei, teatri e altri luoghi d’attrazione hanno riportato cali nelle visite nell’ordine del 30%.

C’è stata persino un’obiezione buffa come quella dell’Economist che ha definito mortificante per il mercato la stretta sul bagarinaggio che ha reso impossibile rivendere a un prezzo maggiorato i biglietti. Insomma, una debacle liberista e non solo.

Andò meglio a Los Angeles, nel 1984. Ma quell’edizione fu finanziata fino all’ultimo centesimo da investitori privati e si concluse – caso unico nella storia – con un profitto di circa 250 milioni di dollari.

(© 9Colonne - citare la fonte)