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direttore Paolo Pagliaro

Pazienti di serie A
pazienti di serie B

di Paolo Pagliaro

(23 settembre 2016) Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha lanciato un appello ai suoi concittadini chiedendo di segnalargli eventuali abusi nel sistema delle visite in regime di intramoenia, cioè a pagamento, negli ospedali della regione.

“Che il problema delle liste d’ attesa esista e che sia favorito da norme che consentono l'intramoenia – ha scritto il governatore su Facebook - è noto a tutti. Ma le distorsioni di questo sistema che necessitano del mio intervento disciplinare non sono facili da individuare senza la vostra collaborazione. Non dispongo dei poteri e dei mezzi di indagine di cui disponevo quando ero magistrato – aggiunge Emiliano - Se fate segnalazioni dettagliate, anche in privato, per me – conclude il presidente - è molto più facile e rapido intervenire”.

Il problema naturalmente non riguarda solo la Puglia e sembra più politico che giudiziario. La libera professione esercitata utilizzando ambulatori e macchinari dell'ospedale a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa, crea di fatto – nel servizio sanitario pubblico - pazienti di serie A e di serie B. Chi paga viene visitato subito, gli altri possono aspettare. Secondo il Censis, l’anno scorso 10 milioni di italiani hanno fatto ricorso alla sanità privata e 7 milioni all’intramoenia per saltare le liste d’attesa. La spesa sanitaria privata ha registrato un incremento in termini reali del 3,2% negli ultimi due anni ed ha raggiunto ormai i 35 miliardi di euro. Tra l’altro il 45% di chi si è rivolto ad ambulatori o laboratori privati ha pagato tariffe uguali o di poco superiori al ticket che avrebbe pagato nel pubblico.

Gli italiani che hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche, intanto sono diventati 11 milioni dai 9 che erano nel 2012. Trova così nuovi sostenitori – dal Movimento 5 Stelle al governatore toscano Enrico Rossi – l’idea che il meccanismo dell’intramoenia abbia fatto il suo tempo e vada abolito.

(© 9Colonne - citare la fonte)