Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

C’è ancora vita
in Parlamento

 C’è ancora vita <br> in Parlamento

di Paolo Pagliaro

(17 ottobre 2016) Questa volta il ping pong tra le due Camere non ha impedito che in un paio di mesi venisse approvata la nuova legge contro il caporalato in agricoltura. Il Senato l’ha varata il primo agosto, Montecitorio ne ha discusso oggi e si accinge a confermarla senza modifiche e, probabilmente, senza voti contrari.


La legge contro la schiavitù nei campi onora un impegno preso dal governo l’anno scorso, dopo le tragedie accadute in Puglia. Era il 13 luglio quando sotto un tendone per l'acinellatura dell'uva, nelle campagne di Andria, morì Paola Clemente, 49 anni, che faticava 10 ore al giorno in cambio di 27 euro. Una settimana dopo toccò a Mohamed,  47enne bracciante sudanese stroncato anch’egli dal caldo mentre raccoglieva pomodori in un'azienda agricola tra Nardò e Avetrana.
Paola e Mohamed erano due delle 450mila persone che – secondo i dati dell’Osservatorio Placido Rizzotto - in Italia sono vittime del caporalato, fenomeno illegale di sfruttamento della manodopera che consiste nella fornitura di forza lavoro in nero assoldata giornalmente, in cambio della quale l’intermediario ottiene una percentuale del salario.
La nuova legge ridisegna il reato di caporalato, che ora può essere contestato anche in assenza di minaccia o intimidazione; aumenta le sanzioni; estende la responsabilità penale anche ai datori di lavoro; prevede indennizzi per le vittime e rafforza il sistema di certificazione etica delle aziende che rispettano le regole. Dunque una buona legge, che oltretutto -  nonostante la guerra del si e del no stia assorbendo tutte le energie della politica - rivela che c’è ancora vita in Parlamento.

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)