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CUCINA ITALIANA NEL MONDO: 1300 EVENTI

CUCINA ITALIANA NEL MONDO: 1300 EVENTI

Con 37 miliardi di euro di export nel 2015, il settore agroalimentare italiano è una delle locomotive che più trainano l’economia italiana, con l’obiettivo di arrivare a 50 miliardi entro il 2020. A questo treno cerca di agganciarsi anche la Settimana della cucina italiana nel mondo, presentata questa mattina a Villa Madama, inserita nel piano di azioni per il sostegno al settore agroalimentare e alla cucina italiana del governo. Saranno 1300 gli eventi in programma dal 21 al 27 novembre, organizzati in 105 Paesi nel mondo, coordinati dalle 295 sedi diplomatiche, consolari e degli Istituti italiani di cultura della rete all'estero della Farnesina. La Settimana è stata organizzata tramite un'azione di squadra attivata dal ministero degli Affari esteri in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, coinvolgendo gli attori pubblici e privati che rappresentano la cucina italiana di qualità.

UN EVENTO ANNUALE - “Un’occasione straordinaria - la definisce il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina -, una palestra formidabile per continuare questo lavoro di squadra”. L’evento, annuncia il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, “si ripeterà nel corso degli anni”: questa quindi sarà “la prima di un evento che sarà stabile e diventerà uno dei grandi eventi che il governo italiano promuoverà nel mondo”. Una settimana che “intende portare avanti le tematiche sviluppate con successo da Expo Milano e racchiuse nella Carta di Milano” sottolinea Martina.

IN CAMPO PER AMATRICE - Spazio anche alla solidarietà: “Alcune delle circa 300 cene inserite nei 1300 eventi – continua Gentiloni - saranno dedicate non solo ad Amatrice ma a tutti borghi colpiti dal terremoto” del 24 agosto scorso. Sull’importanza del “lavoro di squadra” si è soffermato anche il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Ivan Scalfarotto: “In una logica di sviluppo economico dell’Italia, è necessario mettere a sistema i fondi, con l’Agenzia Ice e in sinergia con la rete diplomatica”. La settimana quindi “è una leva di sviluppo economico – ha concluso Scalfarotto – e un modo per celebrare il patrimonio enogastronomico”. Protagonisti saranno i cuochi italiani: dagli chef di fama internazionale ai giovani allievi delle scuole di cucina. Il progetto si inserisce nel piano di azioni C.D. Food Act, presentato dal Mipaaf nel luglio 2015 per conto del governo italiano, e nelle attività previste dal protocollo d'intesa per la valorizzazione all'estero della cucina italiana di qualità, sottoscritto dal Maeci, Mipaaf e Miur lo scorso marzo.

1300 EVENTI IN 105 PAESI - Il coordinamento della Settimana è garantito dal gruppo di lavoro, istituito dal protocollo e presieduto dalla Farnesina. In Europa ci saranno la maggior parte degli eventi: 465; 360 invece si svolgeranno in Asia, 176 in sud America, 142 in Africa e 136 in nord e centro America. Sono stati identificati Paesi prioritari destinatari di azioni rafforzate di promozione e comunicazione: Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, Cina, Giappone, Emirati Arabi Uniti.

UN CONTENITORE DI IDEE - La settimana “sarà un grande contenitore di progetti e di idee – ha spiegato il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina, Vincenzo De Luca -, perché la promozione dell’Italia deve essere a tutto tondo, dalla cultura alla tecnologia e alla scienza, di quello che definiamo il ‘marchio Italia’, superiore a tutti i singoli marchi”. La presentazione della settimana della cucina italiana nel mondo arriva infatti dopo un periodo intenso di valorizzazione della nostra cultura all’estero: solo la settimana scorsa a Firenze si sono svolti gli Stati generali della Lingua italiana nel mondo “per promuovere lo sviluppo della nostra lingua” ha ricordato il titolare della Farnesina; in programma a marzo, invece, “il D-day, una giornata internazionale dedicata al design italiano”.

L’IMPEGNO DELLA DIPLOMAZIA ITALIANA - La rete diplomatica italiana quindi non solo “entra in cucina per la prima volta” ma “si mobilita per sostenere quelli che sono i punti forti dell’Italia” ha detto Gentiloni. Un impegno che coinvolge anche la Rai: “Siamo parte di questo gioco di squadra – ha affermato il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto – facendo vedere questa attività da prospettive diverse”. (Sip – 26 ott)

(© 9Colonne - citare la fonte)