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direttore Paolo Pagliaro

I sondaggi ci sono
Ma non per voi

I sondaggi ci sono <br> Ma non per voi

di Paolo Pagliaro

(2 dicembre 2016) Qualche tempo fa Richard Wiseman, professore di psicologia, fece un sondaggio in collaborazione con un quotidiano londinese. In questo sondaggio  l'8% delle persone dichiarò di non aver mai mentito.  Wiseman commentò l’esperimento dicendo che, a quanto pare, esiste un 8% di persone che non riesce a dire la verità neanche in un questionario anonimo. Questo - la sincerità di chi risponde - è uno dei punti deboli dei sondaggi, e in particolare di quelli politici.  Un secondo  punto debole è che talvolta l’intervistato è condizionato dall'intervistatore o dal modo in cui sono state formulate le domande. Un terzo punto debole è che l’elettore militante è più motivato a rispondere di quello agnostico.


Tutto ciò premesso, resta comunque da capire se i sondaggi siano o no in grado di condizionare le elezioni di cui si occupano. C’è che chi pensa di sì, per la legge della profezia che si autoavvera. Se i sondaggi preelettorali danno per vincente o in crescita un partito, questo fatto incoraggia gli indecisi a preferirlo, dunque il partito cresce e, magari, finisce per vincere. La profezia che si autoavvera funziona anche in negativo: se si diffonde la voce che la banca sta per fallire, molti clienti ritirano i loro soldi e così la banca fallisce davvero. Per i partiti vale più o meno lo stesso principio.
Un’altra scuola di pensiero, pur non negando che i sondaggi siano in grado di condizionare l’esito della contesa, ritiene però che lo svantaggio sia di averli non contro ma a favore, perché questo può indurre molti potenziali elettori a ritenere il risultato già acquisto e  dunque a restarsene a casa.
Che i sondaggi siano in grado di condizionare il voto – in un senso o nell’altro - è considerato talmente pacifico che l’Italia ne ha proibito la pubblicazione nei 15 giorni che precedono le elezioni.
Naturalmente i sondaggi si fanno lo stesso, a beneficio di chi li commissiona ma non degli elettori, che da noi – a differenza, ad esempio, che negli Stati Uniti – sono considerati degli immaturi facilmente suggestionabili.  Per questo, pur sapendolo, non possiamo dirvi  come andrà il referendum di domenica.

(© 9Colonne - citare la fonte)