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direttore Paolo Pagliaro

NEL 2016 VENDUTI 145 MILIONI DI VOUCHER

NEL 2016 VENDUTI 145 MILIONI DI VOUCHER

 “Con un aumento previsionale del 26,3% rispetto al 2015, stimiamo che l’anno 2016 si chiuda con un totale di oltre 145 milioni di voucher venduti. La distribuzione sul territorio vede il 64% dei buoni-lavoro venduti nel Nord (93,2 milioni), e il restante 36% suddiviso quasi equamente tra il Centro (26,3 milioni) ed il Mezzogiorno (25,8 milioni di voucher)”. A metterlo in evidenza il terzo Rapporto della UIL–Servizio Politiche del Lavoro, che intende contribuire, con numeri alla mano, all’annosa questione del lavoro accessorio pagato attraverso i Voucher. “A livello regionale, sulla base delle stime Uil, tra le prime 5 Regioni per quantitativo più alto di voucher venduti nel 2016 troviamo: la Lombardia (27 milioni), il Veneto (18,5 milioni), l’Emilia Romagna (18,2 milioni), Piemonte (11,9 milioni) e la Toscana (10,6 milioni). Diversa la prospettiva regionale se guardiamo agli aumenti rispetto al 2015: l’incremento più alto in Campania (+43,7%), seguita dalla Sicilia (+39,1%) e dalla Toscana (+32,1%)”. Da una stima effettuata a livello provinciale – secondo il terzo Rapporto Uil -, nelle prime 10 posizioni, per maggior numero di voucher venduti nel 2016 troviamo: Milano (9,8 milioni), seguita da Torino (5,6 milioni), Roma (5,1 milioni), Brescia (4,2 milioni), Bologna (3,9 milioni), Verona (3,8 milioni), Bolzano (3,6 milioni), Venezia e Padova (3,3 milioni) e Treviso (3,2 milioni).  Le 10 province meno “voucherizzate” si trovano - secondo il Rapporto della Uil - tutte nel Mezzogiorno, ad eccezione di Rieti (circa 214 mila voucher). Dall’analisi condotta per attività d’impiego, oltre il 50% dei voucher del 2016 (pari a 73 milioni) si stimano venduti per prestazioni effettuate in attività a cui la Riforma del 2012 ha esteso il campo di applicazione (industria, edilizia, trasporti, etc.). Continuando, a seguire c’è il settore del turismo con una previsione di circa 21 milioni di buoni-lavoro venduti nel 2016, il commercio (18,4 milioni) e i servizi (14,9 milioni)”. “Quella che abbiamo proposto – ha detto Guglielmo Loy, responsabile dell’Uffcio Politiche del Lavoro della Uil - è un’analisi, che percorre tutti gli anni di effettiva applicazione di questo istituto, fotografando sia la quantità di buoni-lavoro venduti per territorio, sia la consistenza di utilizzo nelle varie attività d’impiego, con una proiezione dei dati per l’ANNO 2016”. “Già nei due precedenti Rapporti - aggiunge Loy - abbiamo segnalato con preoccupazione che tale istituto può presentare un alto rischio di abuso e distorsioni nell’applicazione reale”. (30 dic) 

http://www.uil.it/politiche_lavoro/NewsSX.asp?ID_News=7528

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