Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Al Piccolo Eliseo Silvio Orlando con 'Lacci'

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

AL PICCOLO ELISEO SILVIO ORLANDO IN “LACCI”

Il Piccolo Eliseo di Roma ospita dal 25 gennaio al 12 febbraio Silvio Orlando in “Lacci” di Domenico Starnone, che firma anche il romanzo dallo stesso titolo. Dopo il grande successo de La scuola, riportato in scena, a un trentennio dall’esordio, due anni fa, Orlando con il nuovo spettacolo “Lacci” ritorna alla scrittura di Starnone e penetra da un’altra porta le crepe e le fragilità del mondo in cui viviamo: prima visto attraverso il microcosmo dell’educazione, questa volta attraverso il sistema della famiglia, dove cova ogni giorno la minaccia di crollo per un cosmo ben più grande di quello racchiuso tra le mura di casa. La storia infatti ripercorre le attese, le sconfitte, i ripensamenti interni ad un amore e alle sue conseguenze, e porta già nei nomi una promessa di rovina. Quello che dovrebbe tenere è in pezzi e la caduta porta via a fette grosse il sogno. La violenza interna, come nella tragedia antica, contiene già i semi di più estese guerre e incomprensioni. Una tragedia contemporanea, quasi, mascherata da commedia. «Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre infatti così, con parole definitive, la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e a domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera. A dirigere una compagnia composta, oltre che da Silvio Orlando, da Roberto Nobile, Sergio Romano, Maria Laura Rondanini e da Vanessa Scalera, è Armando Pugliese.

Foto: Massimiliano Bonatti

DADO TORNA IN SCENA A ROMA CON “OBLADI’ OBLADADO”

Dopo il grande successo di critica e pubblico della scorsa stagione torna sul palco del Teatro Tirso de Molina di Roma  (via Tirso, 89, Piazza Buenos Aires) dall'8 al 26 febbraio il pungente Dado. "Nello spettacolo Obladì Obladado metterò tutta la forza dissacrante della satira e della comicità di Canta la notizia, - assicura il comico romano - parleremo di potenti, di prepotenti e dei soliti furbetti e li abbatteremo a colpi di risate". Forse per il fatto che avrebbe voluto essere una rock-star, forse per un’innata propensione a dissacrare i piccoli soprusi quotidiani che ognuno di noi subisce, Dado torna sulle scene più carico che mai, portandosi dietro un bagaglio di battute vertiginose che fanno il punto sulla situazione che stiamo vivendo e su quella che abbiamo sempre vissuto.  L’unica cosa certa è che non verrà risparmiato nessuno.  Non mancheranno i video di successo di “Dado Canta La Notizia” che hanno raggiunto un milione e mezzo di visualizzazioni sul web e che come nel suo inconfondibile stile faranno scacco all’attualità e tutte le altre canzoni che rendono DADO la Rock Star della comicità.

LINA SASTRI IN SCENA CON “APPUNTI DI VIAGGIO”

Sabato 21 gennaio al Teatro Mercadante di Cerignola (Foggia) e domenica 22 gennaio al Teatro Comunale “Raffaele Lembo” di Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) in scena Lina Sastri con “Appunti di Viaggio – Biografia in musica”, scritto e diretto dalla stessa Sastri, per le stagioni di prosa comunali  2016/2017 organizzate in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Un racconto libero della vita artistica di Lina Sastri animato di citazioni di prosa di opere di Eduardo o di Pirandello ma anche di musica come “Assaje” scritta da Pino Daniele o “Madonna de lu Carmine” di Roberto De Simone per spettacolo Masaniello. Una serata dedicata alla commemorazione di Anna Magnani, a Maruzzella, dal tango al bolero, alle tammurriate popolari, dai classici napoletani ai brani inediti scritti per lei dai nuovi compositori e autori napoletani.  

ALL’ AMBRA JOVINELLI “VENERE IN PELLICCIA” CON SABRINA IMPACCIATORE

Sabrina Impacciatore e Valter Malosti saranno i protagonisti, al Teatro Ambra Jovinelli dal 26 gennaio al 5 febbraio, di Venere In Pelliccia di David Ives, traduzione di Masolino D’Amico; regia di Valter Malosti. David Ives, americano, classe 1950, è essenzialmente uno scrittore di commedie, molto rappresentato, e famoso in patria in particolare per All in the Timing, grande successo a metà degli anni novanta.  Tra le sue produzioni, numerosi sono gli adattamenti e le riscritture da autori importanti, non solo teatrali, tra cui Spinoza, Molière, Feydau, Twain. Leggendo Venere in pelliccia di Leopold von Sacher Masoch, Ives viene colpito profondamente dalla relazione incadescente e in continuo mutamento dei due protagonisti. Sviluppa dapprima un adattamento del romanzo per quattro personaggi: i due protagonisti Von Dunayev e Kushemski, e altri due attori, ai quali è affidato il compito di interpretare i restanti ruoli. Presentato questo primo adattamento ai suoi più stretti collaboratori, riceve molti pareri negativi e fallisce nel tentativo di produrlo. Ma lo strascico emotivo di quel lavoro di mesi sul libro di Masoch, non lo abbandona. E il materiale riprende vita quando Ives ha l’idea di accostare ai due protagonisti del romanzo due persone particolari, un’attrice che cerca un lavoro e un regista che cerca un’attrice, andando a creare una collisione fra questi due caratteri contemporanei con i loro dirimpettai letterari ottocenteschi. Disidrata il suo adattamento eliminando tutto ciò che non sia conflitto e intercalando questi frammenti superstiti del romanzo con lo svolgimento di una bizzarra e spesso comica audizione, in cui le relazioni conflittuali e di potere e il processo del fare teatro viene mostrato impudicamente al pubblico. Venere in pelliccia di David Ives è una sexy dark comedy. Siamo in  una sala prove. Dopo una lunga giornata di audizioni un regista non ha ancora trovato la protagonista di Venere in pelliccia, l’opera di Sacher Masoch, di cui ha curato l’adattamento. Verso sera, quando tutti sono già andati via, gli si presenta una ragazza rozza e sboccata che, insistentemente, gli chiede di poter fare un’audizione; è chiaro da subito che questa donna non si fermerà di fronte a nulla pur di ottenere la parte. La scombinata Vanda Jordan (omonima della controversa eroina del romanzo di Masoch) si trasformerà davanti agli occhi del regista nella protagonista del romanzo, Wanda Von Dunayev.  Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un esilarante combattimento, un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco ambiguo fatto di seduzione, potere e sesso; un duello teatrale in cui i confini tra realtà e finzione vanno lentamente sfumando, lasciando il regista e gli spettatori ostaggio di un finale enigmatico e misterioso; sospeso in una atmosfera a metà tra la brutalità tragicomica di certe tragedie antiche e David Lynch. Ma chi è Vanda Jordan? Un'attrice? Una misteriosa vendicatrice? Rappresenta forse l’ancestrale principio femminile che è anche origine del tutto? Questo testo è la dimostrazione che in teatro con pochissimo si può ottenere moltissimo. Bastano un uomo, una donna e una stanza chiusa e un viaggio nelle nostre profondità più oscure e misteriose può cominciare. La pluripremiata e acclamata pièce di Ives (svariati Tony Award a Broadway), da cui Roman Polanski ha tratto l'omonimo film (con la collaborazione alla sceneggiatura dello stesso autore), è stata messa in scena per la prima volta in assoluto in Italia, nell'interpretazione di Sabrina Impacciatore e Valter Malosti, che ne ha curato anche la regia. I costumi sono del premio David di Donatello 2016, Massimo Cantini Parrini, i suoni del premio Ubu 2014 Gup Alcaro, le scene e le luci di Nicolas Bovey.

MICHELA ANDREOZZI E MASSIMILIANO VADO IN “RING”

Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, sono gli attesi protagonisti al teatro della Cometa di Roma (via del teatro Marcello, 4)  - fino al 29 gennaio - dello spettacolo “Ring” di Léonore Confino per la regia di Massimiliano Vado. “Ring”, ovvero 17 quadri sulla vita di coppia, sulla vita a due, sull’esplosione emotiva che si sviluppa tra abbracci e uppercut, euforia e certezze, risate e dramma.  Lo spettacolo, grande successo parigino della stagione e attualmente in tournée, è stato scritto da Léonore Confino, come a raccontare la coppia e le sue infinite possibilità: genitori, amanti, sconosciuti, mariti e mogli, Adamo e Eva, divorziati e vedovi; tutti combattono con i loro istinti, dando vita ad un divertissement denso come la vita reale.  Da una scintilla si propaga un incendio, un malinteso fa scoppiare una guerra, il pretesto più insignificante diventa uno spunto comico, ogni storia contribuisce a disegnare lo sforzo sovrumano di ciascuno di noi nel dover coesistere con l’altro sesso e il non poterne fare più a meno. Su un palco, che è anche il ring del titolo, tutti i personaggi, tutti interpretati da Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, con i mille volti della stessa umanità, si attraggono, si respingono, discutono, capiscono insieme, si amano, ballano. Il testo è stato candidato nel 2014, in Francia, al Premio Molière per il Teatro.

(red- 20 gen)

(© 9Colonne - citare la fonte)