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TRUMP, CRESPI:
UN RIVOLUZIONARIO

 TRUMP, CRESPI: <BR> UN RIVOLUZIONARIO

“Un leader politico deve dire quello che fa e deve fare quello che dice”. La formula è semplice ma quando viene disattesa il castello crolla, perché se è vero che “leader si nasce” a durare sono solo i buoni leader, quelli veramente bravi a comunicare. Luigi Crespi, ex spin doctor di Berlusconi, inaugurerà domani e domenica – con una 48 ore di training – la sua “Fabbrica dei Leader”, organizzata da IndexWay al The Church Palace di Roma. “Oggi tutti sono diventati media di se stessi – spiega – Negli Stati Uniti c’è un presidente eletto contro tutti i media tradizionali, sconfitti da quelli che io chiamo i micromedia e che ognuno di noi può usare grazie alla rete”. La “Fabbrica”, spiega ancora Crespi, “nasce da questa osservazione e dall’esigenza di fornire strumenti di conoscenza e consapevolezza a una classe dirigente che nel nostro paese manifesta spesso inettitudine, incompetenza e dilettantismo. La fabbrica è il luogo dove si lavora, perché evidentemente leader si nasce ma per essere capaci, e capaci di durare, occorre lavorare. L’assenza di umiltà e di abilità comunicative possono distruggere brillanti carriere politiche. Gli esempi sono tanti e davanti agli occhi di tutti”. Oggi, nel giorno di Trump, il mondo si chiede se con la sua strategia a colpi di tweet il nuovo presidente riuscirà a tenere testa ai media tradizionali: “Trump non mi piace e mi preoccupa – osserva Crespi – ma dal punto di vista dell’impianto della comunicazione potrebbe essere un presidente rivoluzionario, al contrario di Obama che, dopo una campagna elettorale da grande innovatore, si è dimostrato un per otto anni un conservatore. Trump è il leader più sgrammaticato possibile, sarà quindi interessantissimo vederlo all’opera perché potrebbe riscrivere i canoni della comunicazione politica”. A proposito di leader, in casa nostra l’attenzione è puntata sulla sindaca di Roma Virginia Raggi. “Lei ha un problema di prossemica, nella relazione con i media, perché appare sempre come una Madonna Addolorata – sottolinea Crespi – Ma devo ammettere che nell’ultima intervista a Ballarò ho notato qualche miglioramento perché ha abbandonato l’immagine della donna sotto la lente di ingrandimento. Se imparerà a rappresentare se stessa e se si atterrà alla formula ‘dico quello che faccio, faccio quello che dico’ potrà mantenere il controllo della Capitale”. Chi ha stupito Crespi è stato invece il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, quando, in piena emergenza neve, ha messo a disposizione dei cittadini il suo numero di telefono personale: “E’ stato un colpo di genio, di grande efficacia, un tentativo di eliminare totalmente il filtro dei media tradizionali e dei social – osserva Crespi – Certo, sarei curioso di sapere se è stato veramente lui a rispondere al telefono . . .”. Fra i coach della nuova Fabbrica di Crespi ci saranno, fra gli altri, Carlo Freccero, Claudio Velardi, Luca Telese e Tiziana Rocca. (Caf – 20 gen)

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