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direttore Paolo Pagliaro

La nostalgia
delle frontiere

La nostalgia <br> delle frontiere

di Paolo Pagliaro

(26 gennaio 2017) Per ogni chilometro di Muro di Berlino abbattuto nel 1989, sono stati costruiti in Europa 172 chilometri di nuove frontiere.
Il ritorno di fiamma della sovranità nazionale, con il ripristino dei confini, sembra la soluzione più ovvia e facile alle sfide della globalizzazione, che ha ridotto la povertà nell’altra parte del mondo e il benessere nella nostra.  Come se la prosperità e la sicurezza dei vecchi stati-nazione fossero dipese dall’impermeabilità delle loro frontiere o dalla purezza della loro identità nazionale e non piuttosto dal fatto che quegli Stati avevano il monopolio quasi esclusivo dei mercati mondiali, un monopolio che non c’è più e non tornerà mai più.
Di questa nostalgia per il passato si occupa “Frontiere”, saggio scritto per il Mulino da Manlio Graziano, che insegna geopolitica alla Sorbona. Una nostalgia autolesionista e pericolosa perché, spiega Graziano, in un mondo che ormai vive sull’integrazione dei mercati, protezionismo e chiusura delle frontiere sono l’ineluttabile premessa a una guerra. In passato l’abbiamo già sperimentato.
Sull’importanza della collaborazione tra gli Stati ragiona anche Sabino Cassese, autore per Mondadori di un libro intitolato “La democrazia e i suoi limiti”. La tesi è che in Europa il fatto che i governi nazionali debbano rispondere non solo ai loro elettorati, ma anche ad altri popoli e governi, con i quali hanno deciso di unirsi in un condominio, costituisce non un limite alla democrazia, bensì un suo arricchimento.
Cassese ricorda che nella proposta fatta dall’Unione Europea alla Grecia il 12 luglio 2015, non si parlava solo di finanza, ma anche del codice di procedura civile, della modernizzazione della pubblica amministrazione, della sua autonomia dalla politica, dell’indipendenza dell’istituto di statistica. Cassese porta l’esempio della Grecia, ma sappiamo che in molti settori – dall’ambiente alla giustizia - l’obbligo di rispettare gli standard europei, il famoso “vincolo esterno”, ha reso più moderna anche l’Italia.

(© 9Colonne - citare la fonte)