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direttore Paolo Pagliaro

L’onorabilità
dei banchieri

L’onorabilità <br> dei banchieri

di Paolo Pagliaro

(2 febbraio 2017) Per i banchieri si annunciano tempi difficili. Stanno infatti per essere varate le nuove “linee guida” delle autorità finanziarie europee sui requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza dei vertici degli istituti di credito. La Bce le ha sottoposte a consultazione pubblica, conclusasi il 20 gennaio. Non si sa quanto questi nuovi criteri saranno stringenti. C’è chi pensa che lo saranno abbastanza, perché, ad esempio, costituirà un problema avere in corso cause civili – anche personali, come ad esempio una causa di divorzio – che potrebbero avere un impatto sulla posizione finanziaria del banchiere. C’è invece chi pensa che i criteri di onorabilità saranno talmente generici da essere facilmente aggirabili. Si vedrà.

Intanto a Londra è successo che un alto dirigente di Blackrock, la più grande società di investimento del mondo, sia stato trovato senza biglietto nella metropolitana, che abbia ammesso di aver fatto il furbo più di una volta e che questo gli sia costato l’inibizione perpetua a ricoprire qualunque incarico nel mondo della finanza. Questa storia edificante sui severi costumi della City – raccontata dal professor Marco Ventoruzzo – non ha convinto tutti i lettori della voce.info. Uno di loro ha scritto per testimoniare che gli intermediari inglesi quando operano nella giungla dei mercati internazionali dimenticano facilmente le virtù di casa loro.

Sta di fatto che il giro di vite sui requisiti di onorabilità dei banchieri arriva proprio mentre il loro primato vacilla. Reduce da Davos, Danilo Taino ha raccontato sul settimanale Sette come le nuove star della globalizzazione non siano più i campioni della finanza, ma i politici e gli statisti. Che questo significhi più potere al popolo, è da vedere.

(© 9Colonne - citare la fonte)