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direttore Paolo Pagliaro

Su 100 euro prestati
32 non tornano indietro

Su 100 euro prestati <br> 32 non tornano indietro

di Paolo Pagliaro

(9 febbraio 2017) Anche oggi sono arrivati dati contradditori sullo stato di salute dell’economia italiana. La prima notizia, negativa, è che dopo tre mesi le sofferenze bancarie sono tornate sopra i 200 miliardi. L’informazione fornita dalla Banca d’Italia si riferisce al mese di dicembre, quando le sofferenze sono aumentate di un miliardo rispetto al mese precedente. Continuano a riverberarsi sui conti delle banche soprattutto le difficoltà del comparto immobiliare e di quello delle costruzioni, dove sono fallite migliaia di aziende. In questi settori su 100 euro prestati dalla banca, 32 non vengono restituiti.

Ma si tratta di una media nazionale, perché per le banche della Sicilia e della Campania va ancora peggio: lì non rientra il 38% dei prestiti. La situazione migliora nel settore industriale, dove i crediti a rischio sono il 16%. Comunque il doppio di quella che viene considerata la quota fisiologica delle sofferenze, che quando l’economia è in salute oscilla tra il 7 e il 10% del totale dei crediti bancari.

Una seconda notizia lascia sperare che nei prossimi mesi la situazione possa però migliorare, visto che secondo un’indagine Cribis aumenta il numero delle imprese con il massimo livello di affidabilità dal punto di vista delle relazioni commerciali. Quelle cioè che non conoscono insoluti e ritardi nei pagamenti ora sono il 7,6% del totale, una percentuale ancora bassa ma comunque in crescita rispetto al 2010, quando la quota era del 5,53%. Secondo l’indagine la regione più affidabile per quanto riguarda il rispetto dei contratti è Il Trentino Alto Adige, seguito da Veneto ed Emilia Romagna.

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