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direttore Paolo Pagliaro

Partiti socialisti
in caduta libera

Partiti socialisti <BR> in caduta libera

di Paolo Pagliaro

(21 febbraio 2017) Se vince la Brexit – che significa operai inglesi contro operai polacchi – è chiaro che per i partiti di ispirazione socialista, che gli operai dovrebbero rappresentarli tutti, i tempi sono difficili.
E infatti il partito socialista francese di Hollande è in caduta libera, i tedeschi della Spd hanno eletto l’ultimo cancelliere nel 2002, i laburisti britannici nei sondaggi hanno undici punti di distacco dai conservatori, in Spagna il Psoe si è spaccato rendendo possibile il ritorno al potere di Mariano Rajoy,  il Pasok è letteralmente sparito dal firmamento politico greco, in Danimarca il partito socialdemocratico è stato spodestato dalla destra,  la stessa cosa è avvenuta in Svezia mentre in Olanda il partito socialista si è ridotto a meno del 10%.  E’ una parabola discendente che lo storico Valerio Castronovo spiega col fatto che ampi strati della classe lavoratrice e di piccola-media borghesia non si sono più sentiti protetti da un’ondata pervasiva di depressione economica, disgregazione sociale e insicurezza del futuro.
Un altro storico, Donald Sassoon, sostiene che negli ultimi due decenni la sinistra in Europa è stata identificata con la conservazione. Si trattava di conservare il sistema del Welfare e le più importanti conquiste sociali ad esso collegate ma questo alla fine è apparso un orizzonte statico, incapace di innovarsi e proporre una visione più ricca e attraente soprattutto per i giovani.
Queste analisi sono generalmente condivise, anche se in qualche caso i fatti si incaricano di smentirle. E’ noto che se negli Stati Uniti avessero votato solo i giovani, oggi alla Casa Bianca ci sarebbe il socialista 75enne Bernie Sanders.

(© 9Colonne - citare la fonte)