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direttore Paolo Pagliaro

Diritti civili,
4 anni spesi bene

Diritti civili, <br> 4 anni spesi bene

di Paolo Pagliaro

(28 febbraio 2017) Tra qualche giorno, il 15 marzo, la XVII legislatura compie 4 anni. Un parlamento composto in larga parte da esordienti e che in genere non gode di buona stampa, può dire di aver fatto, in materia di diritti civili e normativa sociale, un ottimo lavoro. Anzi, sotto questo aspetto – come ha osservato Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato - si tratta della legislatura “più importante e proficua, dal dopoguerra ad oggi”.

L’elenco delle leggi approvate in questi quattro anni – mentre a Palazzo Chigi si alternavano Letta, Renzi e Gentiloni – inizia con quelle contro il femminicidio e l’omofobia. Prosegue con l’eliminazione di ogni discriminazione giuridica tra figli legittimi, adottivi e naturali, completando una riforma avviata dal governo Monti. Seguita con il divorzio breve, le norme a protezione dei minori, quelle in materia di autismo, sull’affido-adozione e contro il traffico di organi.

E’ stato approvato poi il cosiddetto “dopo di noi”, cioè l’assistenza ai disabili gravi dopo la morte dei parenti che li accudiscono. Ha finalmente tagliato il traguardo, dopo tanti anni di attesa, la legge sulle unioni civili e le coppie di fatto. Sono stati votati anche l’obbligo dello screening neonatale, prima proposta dei 5 Stelle diventata legge, e la riforma del terzo settore. I sei arresti dell’altro giorno in Puglia per la morte della bracciante Paola Clemente, avvenuta nelle campagne di Andria il 13 luglio 2015, sono il primo frutto dell’applicazione della legge sul caporalato, approvata lo scorso ottobre.

Nei mesi che ancora gli restano, questo Parlamento meriterebbe di intestarsi altre due grandi leggi da tempo attese: quella sul testamento biologico e la riforma della cittadinanza, che farebbe diventare italiani 800 mila ragazzi che lo sono di fatto ma non di diritto.

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