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Stati, banche, algoritmi:
chi comanda il mondo?

Stati, banche, algoritmi: <br> chi comanda il mondo?

di Paolo Pagliaro

(1 marzo 2017) All’inizio del Novecento la terra era abitata da un miliardo e mezzo di uomini, in prevalenza bianchi, con una maggioranza relativa di cristiani. Oggi gli abitanti del pianeta sono 7 miliardi e mezzo, in attesa di diventare 10 miliardi a metà secolo. I bianchi sono esigua minoranza in decrescita, mentre i due miliardi di cristiani valgono appena un quarto dell’umanità. Tra 50 anni, secondo il demografo Massimo Livi Bacci, ciascun umano avrà mediamente a disposizione uno spazio pari a un campo di calcio, mille volte meno che diecimila anni fa.

Si aggraveranno  gli squilibri tra nazioni, con colossali fenomeni migratori indotti anche dalle mutazioni climatiche. La globalizzazione, che doveva unificare, seguiterà a dividere. Questo è il mondo che abbiamo avuto in sorte e che un po’ ci siamo costruiti. Chiedersi chi lo comanda è un esercizio  utile a comprenderlo e a capire che direzione prenderà la storia, che anziché terminare pare abbia ripreso a galoppare.


“Chi comanda il mondo” è il tema del Festival di Limes, a Genova dal 3 al 5 marzo, ed è anche il titolo del nuovo fascicolo della rivista di geopolitica  diretta da Lucio Caracciolo. L’attore protagonista sono gli Stati Uniti, i partner riottosi chiamati alla manutenzione del disordine internazionale sono Cina, Russia, Germania, Giappone e in futuro forse India. Tra i nuovi attori ci  sono le 43 mila multinazionali, le grandi banche, i signori dei dati, in competizione per il controllo degli algoritmi, ovvero per la programmazione degli automatismi. Ma ci sono anche il terrorismo, le mafie etniche o transnazionali, le chiese e le sette parareligiose. Tra gli attori continua a non esserci l’Italia, esposta più di altri alle migrazioni, ai contraccolpi della crisi dell’euro e all’instabilità di Balcani, Medio Oriente e Nord Africa. E tuttavia sia al Festival di Genova sia sulla rivista troveremo quelle che Limes definisce “modeste ricette per una possibile e auspicata rinascita”.

(© 9Colonne - citare la fonte)