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Il Pd e i 5Stelle
uniti dalla cannabis?

Il Pd e i 5Stelle <br> uniti dalla cannabis?

di Paolo Pagliaro

(21 marzo 2017) Da circa trent’anni anche da noi si discute sulla possibile legalizzazione delle droghe leggere. Chi è favorevole spiega che si tratta di sottrarre all’illegalità un mercato che coinvolge sei milioni di persone e porta miliardi alle mafie. Chi è contrario sostiene che la legalizzazione porterebbe un aumento dei consumi e quindi della criminalità. E’ una questione che divide anche gli esperti. E’ della prima opinione, ad esempio, il capo della Direzione Nazionale Antimafia Franco Roberti, mentre è proibizionista il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

Oggi ha di nuovo preso posizione Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, che si è chiesto – come già aveva fatto un anno fa - se una legalizzazione controllata, anche nelle modalità di vendita, non sarebbe preferibile allo spaccio che avviene alla luce del giorno nella totale e assoluta impunità e che riguarda amplissime fasce della popolazione giovane.

Cantone parla di ipocrisia all'italiana: ci nascondiamo dietro il proibizionismo sapendo che quelle norme servono a riempire le carceri di extracomunitari, mentre il fenomeno continua a crescere.

Le dichiarazioni di Cantone arrivano mentre nelle Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera riprende dopo quattro mesi l’iter dei disegni di legge di legalizzazione della cannabis, su cui a novembre si era decisa la costituzione di un Comitato ristretto.

E’ dal maggio del 2013 che il Parlamento prova a modificare la legislazione sulle cosiddette 'droghe leggere', per quel che riguarda sia la coltivazione e l'uso personale sia, soprattutto, il ricorso alla cannabis per motivi medici e terapeutici. La legge è stata tenuta prigioniera da duemila emendamenti presentati dai centristi. Ma sulla carta esiste una maggioranza Pd -5 Stelle che ora è in grado di farla approvare.

(© 9Colonne - citare la fonte)