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direttore Paolo Pagliaro

Quel che Dijsselbloem
non ha mai detto

Quel che Dijsselbloem <br> non ha mai detto

di Paolo Pagliaro

(23 marzo 2017) L’Eurogruppo è l’organismo che riunisce i Ministri delle finanze dei 19 Stati che adottano l'euro. Lo presiede l’olandese Jerome Dijsselbloem, del quale da due giorni i politici italiani chiedono le dimissioni. Siamo offesi perché Dijsselbloem ci avrebbe definito donnaioli alcolizzati, spendaccioni non meritevoli di essere aiutati dai nostri partner del Nord. Un giudizio esteso a tutti i paesi del Sud Europa, tant’è che il primo a chiedere le dimissioni di Dijsselbloem – definito razzista, xenofobo e sessista - è stato il premier portoghese Antonio Costa.

L’incidente andrebbe tuttavia ridimensionato perché ora sappiamo – grazie alla segnalazione del sempre attento Francesco Cancellato, direttore del quotidiano on line linkiesta.it, e di pochi altri cronisti curiosi - che il ministro olandese non ha mai parlato dell’Italia nei termini che ci sono stati riferiti.

Intervistato il 19 marzo dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, Dijsselbloem - occupandosi delle crisi finanziarie nella zona Euro e dei meccanismi di intervento ispirati al principio di solidarietà – a un certo punto, rivolto all’intervistatore, ha detto testualmente: «Io non posso spendere tutti i miei soldi in alcool e donne e poi chiedere aiuto a lei. Questo principio vale a livello personale, locale, nazionale ed anche a livello europeo». Una metafora, un modo per dire, come poi l’intervistato ha detto, che “la solidarietà è importante, ma chi la chiede ha dei doveri”. Tesi non nuova, non infondata e non offensiva, anche se da noi impopolare. Commentando l’accaduto, oggi la Frankfurter Allgemeine ricorda peraltro che non fu un italiano ma un nordirlandese, il calciatore George Best, a dire di aver speso gran parte dei suoi soldi per donne, alcol e automobili. “Il resto – aveva aggiunto Best - l'ho sperperato”.

(© 9Colonne - citare la fonte)