Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Cgie, via a plenaria. Schiavone: difendere rappresentanza

I lavori del Consiglio generale degli italiani all’estero sono entrati nel vivo. Dopo gli incontri preparatori di ieri a Camera e Senato, l’Assemblea plenaria del Cgie ha preso ufficialmente il via alla Farnesina, dove fino a venerdì i consiglieri sono chiamati a discutere intono a un ordine del giorno ricco di contenuti. Sul tavolo i punti più caldi che riguardano gli italiani nel mondo, dalla riforma dei Comites e Cgie, alla promozione della cultura e della lingua italiane, dai trattati europei alla tutela dei cittadini italiani nel Regno Unito nell’Europa post Brexit. E poi la tutela sociale, lo statuto dei lavoratori frontalieri, la messa in sicurezza del voto all’estero, i rapporti con il governo, la nuova emigrazione e la legge sull’editoria.

IL RUOLO DEL CGIE - Una settimana intensa per il Cgie, ma il suo segretario generale Michele Schiavone si chiede se “l’Italia ritiene ancora importante il suo rapporto con gli italiani all’estero”. Perché, spiega Schiavone, “abbiamo riscontrato una sottovalutazione della nostra rappresentanza all’estero. Il Cgie e i Comites ci sono e finché ci sono le leggi che li regolano devono essere messi nella condizione di lavorare. Noi dimostriamo sensibilità per il nuovo e la capacità di analizzare gli aspetti per arrivare a proposte concrete e ribadiamo l’utilità di questo organismo di tutela per chi imbocca la strada dell’emigrazione”.

RISORSE E RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA - Al sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola, che dalla plenaria si aspetta “una proposta di un progetto di riforma degli organi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero”, Schiavone spiega che il Cgie “ha lavorato un anno al testo, ma dobbiamo capire chi fa cosa. Se non si cambia registro verso gli italiani all’estero e la rappresentanza consegniamo le chiavi degli uffici e qualcun altro deciderà il futuro del Cgie”. Altra spina nel fianco ė la questione delle risorse. Se da una parte il governo assicura che i fondi ci sono, Schiavone passa in rassegna i tagli dell’ultima finanziaria e le difficoltà di andare avanti: “Nelle casse del Cgie, dopo questa plenaria, rimarranno 15mila euro”. Per non parlare dei Comites, per i quali il segretario generale del Cgie parla di “sopravvivenza minima”. E quindi, l’appello al governo: “Chiediamo di integrare il bilancio senza aspettare la finanziaria”. Tornando alla riforma della rappresentanza, “i tre livelli vanno salvaguardati – ha sottolineato Schiavone - , dando funzioni incisive legittimate di fronte alle autorità locali”. Il segretario generale del Cgie assicura che “un percorso di dialogo c’è stato” ma il “presupposto di qualsiasi intervento è assicurare i fondi”.

PARERE SULL’EDITORIA - Per quanto riguarda la legge sull’editoria, il Cgie nel pomeriggio ha espresso parere sui decreti attuativi dove, ha spiegato il Presidente della Federazione unitaria stampa italiana all'estero (FUSIE) Giangi Cretti, c’è stata la possibilità di considerare la specificità della stampa italiana edita all’estero. Il parere, approvato dalla plenaria, riguarda il diritto del Console di attestare l’esistenza della testata ma non l’interesse per la comunità. Il parere chiede poi che si definisca la quota parte del fondo complessivo destinato alla stampa edita all’estero e specializzata e che si mantenga la commissione che affianca il dipartimento dell’editoria.

LINGUA E CULTURA: 150 MILIONI PER PROMUOVERLE - Altro capitolo è la promozione della lingua e cultura italiane all’estero, alla quale il sottosegretario agli Esteri assicura risorse consistenti. “Ci sarà un fondo per il potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero, pari a 150 milioni di euro per gli esercizi finanziari 2017-2020 (20 mln di euro per il 2017; 30 mln di euro per il 2018 e 50 mln di euro per il 2019 e il 2020)”. “La maggior parte dei fondi messi a disposizione (126,5 milioni di euro) – ha spiegato Amendola - andrà a potenziare le attività che il ministero degli Affari esteri già svolge nell’ambito della propria missione istituzionale di promozione, sostegno e valorizzazione all’estero di tutte le componenti culturali che caratterizzano il Paese – ha continuato Amendola nella relazione di governo -. Una parte dei fondi sarà invece affidata al ministero dell’Istruzione, (3 milioni di euro) e al ministero dei Beni culturali (20,5 milioni di euro)”. Amendola assicura poi l’impegno del Governo a mantenere per il 2017 un livello di spesa pari a quello dell’anno precedente (complessivamente di 12 milioni di euro). “L’ultima legge di bilancio ha già incrementato i fondi di 4 milioni annui a decorrere dal 2017 – ha affermato il sottosegretario -. Con il decreto di ripartizione del fondo per la cultura italiana all’estero, ugualmente previsto dalla legge di bilancio 2017 e attualmente al vaglio del ministero dell’Economia, saranno attribuite le risorse (circa 2 milioni l’anno), tali da consentire allo stanziamento di mantenere il livello di almeno 12 milioni all’anno fino al 2020 compreso. Stiamo al riguardo rispettando pienamente l’impegno assunto lo scorso anno dall’allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, per il potenziamento della promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. Ma il cambio è netto: 12 milioni furono recuperati in assestamento. Oggi sono a regime”. Schiavone definisce poi “positivo” il trasferimento delle competenze in materia di insegnamento di lingua italiana all’estero dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero alla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI, perché “c’è una unificazione organica e la connessione tra questa promozione e quella economica”.

VOTO ESTERO - E poi c’è la discussione sul voto estero: secondo Schiavone “il voto per corrispondenza è adottato senza problemi in altri Paesi democratici, solo in Italia è considerata una pratica fuorviante”. Secondo il segretario generale del Cgie “il voto per seggi è impraticabile, bisogna riflettere sugli aspetti delle consultazioni prima di affondare la lama nel sistema in vigore”. (Sip – 29 mar)

(© 9Colonne - citare la fonte)