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Non è agli ormoni
la carne di Trump

Non è agli ormoni <br> la carne di Trump

di Paolo Pagliaro

(30 marzo 2017) Ha fatto scalpore ma non è del tutto esatta la notizia che Donald Trump vuole imporre dazi al 100% su alcuni prodotti europei, tra cui gli scooter Vespa della Piaggio, in risposta al divieto dell'Unione di importare manzo americano proveniente da bovini trattati con ormoni.
Non è esatta per un paio di motivi. Il primo è che la ritorsione americana non è un’iniziativa di Trump ma è una minaccia vecchia di almeno vent’anni. Già nel 1996, regnante Bill Clinton, Washington trascinò Bruxelles davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio perché l’Unione Europea si rifiutava di importare la sua carne, alimentata ad ormoni. In Europa - dove a tutela della salute pubblica ci sono regole più stringenti - la carne così trattata era ed è infatti proibita. Allora la Casa Bianca minacciò pesanti sanzioni commerciali, esattamente come accade oggi. Il contenzioso proseguì durante le presidenze Bush e Obama. Nel dicembre dell’anno scorso, e dunque prima che si insediasse Trump, il dipartimento del Commercio annunciò che era imminente l’introduzione di dazi supplementari a particolari prodotti europei.
Va detto però che gli Stati Uniti oggi non chiedono più all’Europa di importare carne alimentata ad ormoni. Come spiega bene Laura Cavestri sul Sole24Ore, gli accordi in vigore prevedono altro, e cioè il libero accesso al mercato europeo di una certa quantità di carne di manzo di alta qualità proveniente da animali non trattati con anabolizzanti. Il fatto è che questi contingenti non sono riservati solo agli Stati Uniti ma riguardano tutti i Paesi terzi. Quindi, vengono costantemente esauriti da Australia, Nuova Zelanda e Argentina che vi accedono a discapito degli americani, i quali negli anni hanno visto diminuire le quantità di carni a dazio zero a loro riservate. Da qui la minaccia di boicottare la Vespa. Gli ormoni non c’entrano.

(© 9Colonne - citare la fonte)