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GRAMSCI, MATTARELLA: PENSATORE COLTO

GRAMSCI, MATTARELLA: PENSATORE COLTO

“A ottant’anni dalla morte, avvenuta con le sofferenze della lunga detenzione patita nel carcere fascista, ricordiamo in Antonio Gramsci un pensatore colto e originale - i cui scritti alimentano tuttora studi, riflessioni, ricerche in ogni parte del mondo - e uno dei Padri della Sinistra italiana”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che questa mattina, a Montecitorio, partecipa alla inaugurazione della mostra “Gramsci. I Quaderni e i libri del carcere". “Le sue battaglie, la sua elaborazione teorica e la sua figura politica hanno contribuito in modo significativo alla fondazione dello Stato democratico e al suo radicamento popolare – prosegue il capo dello Stato -. La pubblicazione delle Lettere e dei Quaderni del Carcere - e successivamente la ricostruzione dell’intero Epistolario gramsciano - costituisce uno snodo significativo della vicenda politica e culturale del Novecento italiano. La capacità di Gramsci di rileggere - con autonomia intellettuale - la nostra storia sociale e culturale, di interpretare il Risorgimento e lo sviluppo dello Stato Unitario, di analizzare i tratti specifici della questione meridionale, di cogliere il senso della incipiente partecipazione dei ceti popolari alla costruzione dello Stato, ha consentito alla sua parte politica un originale ancoraggio nazionale peculiare e significativo. Le ragioni del vasto interesse internazionale per l’opera di Gramsci sono strettamente legate a categorie e concetti, da lui elaborate e usate negli scritti, che hanno segnato le espressioni del Movimento marxista in vari Paesi, con una distanza critica dall’ortodossia dogmatica sovietica. La vicenda politica e umana di Antonio Gramsci, la sua lezione morale e culturale sono in grado di offrire ancora oggi molteplici spunti e la riflessione della sua figura, in una stagione di grandi cambiamenti come quella che viviamo, può ulteriormente arricchire il patrimonio comune del nostro Paese”.

L’ESPOSIZIONE - La mostra propone per la prima volta insieme i Quaderni del carcere e una selezione di libri posseduti da Gramsci durante la detenzione: si tratta degli originali dei 33 Quaderni e di 100 volumi, tra libri e riviste, esposti accanto alla loro versione digitale. I manoscritti possono essere sfogliati integralmente, mentre i volumi sono accompagnati da giudizi di Gramsci tratti dai Quaderni e dalle Lettere. E' la prima volta che i libri con il contrassegno carcerario vengono esposti al di fuori dell'Istituto Gramsci. Durante il periodo di apertura della mostra al pubblico (da domani al 7 giugno), nella Sala Aldo Moro, alle 17, si terranno 4 seminari di approfondimento su "Gramsci, le idee e l'eredità": il 4 maggio Silvio Pons parlerà di "Gramsci e la Rivoluzione russa", il 17 Claudia Mancina farà una relazione su "Gramsci e la cultura del Novecento", il 24 Giovanni Francioni terrà una lezione su "Come sono stati scritti i Quaderni del carcere" e infine, il 7 giugno, Francesco Giasi parlerà di "Gramsci e i suoi editori". Tutti i seminari saranno trasmessi in diretta webtv. La mostra resterà aperta al pubblico dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17,30, esclusi sabato, domenica, festivi e venerdì 12 maggio). Sabato 20 maggio, in occasione di Montecitorio a porte aperte, resterà aperta dalle 20 alle 2 (ultimo ingresso 1,30). Venerdì 2 giugno, sempre in occasione di Montecitorio a porte aperte, dalle 16 alle 21 (ultimo ingresso 20,30). (Red – 27 apr)

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