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Creiamo Lavoro in Africa: un progetto
per far fronte all’“emigrazione forzata”

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(25 maggio 2017) In vista del prossimo G7, Il Comitato di Collegamento di Cattolici per una Civiltà dell’Amore ha presentato presso la sala stampa della Camera dei Deputati la Campagna di sensibilizzazione “Creiamo Lavoro in Africa”. Il progetto grazie ai nuovi Fondi UE ed Italiani per l’Africa, offre nuove opportunità di reciproco sviluppo sostenibile per le Aziende interessate a collaborare e i tanti progetti di lavoro e sviluppo richiesti dai Missionari e dalle comunità locali. Una task force di esperti, religiosi, intellettuali, politici si sono dati appuntamento per una giornata aperta ad un futuro di speranza. Un piano promosso con determinazione dall’ingegner Giuseppe Rotunno presidente del Comitato Civiltà dell’Amore. Jean-Claude Juncker Presidente della Commissione Ue ha fatto giungere il suo messaggio: “Sono lieto dell'opportunità di rivolgermi al vostro convegno. Questa occasione arriva in un frangente importante per l'Europa e il mondo. La recente crisi dei rifugiati ha mostrato cosa l'Europa può fare, unita, quando è capace di solidarietà, ma anche cosa può avvenire quando la solidarietà viene a mancare... stiamo lavorando per l'integrazione tra i richiedenti asilo nelle nostre società e abbiamo impostato un'ambiziosa partnership migratoria con terzi soggetti, basata su un piano di investimenti per l'Africa e paesi contigui". Il Vescovo Domenico Sorrentino ha sottolineato: “Plaudo a questa iniziativa. Dibattiti accademici e manifesti programmatici se ne fanno tanti, ma in questa sede si sono voluti fissare alcuni punti fermi come primo passo di azioni concrete umanitarie e solidali quali le microimprese per l’Etiopia”. Scopo principale della Campagna è sensibilizzare i cittadini, le PMI italiane ed europee e gli Enti industriali a crear lavoro nei Paesi d’origine ed evitare il dramma dell’emigrazione forzata e le molteplici conseguenze devastanti sia dal punto di vista politico che umanitario. Al progetto sono coinvolte Microimprese con Microprogetti sostenuti dai Missionari in Africa da oltre trenta anni. Tale lavoro si è distinto in una forte convergenza pur nelle diverse modalità operative dei soggetti coinvolti: Cittadini, Aziende ed Enti avviando e sostenendo il lavoro di tanti capifamiglia, creando microimprese e vincere la povertà. Infatti grazie ai nuovi Fondi dell’Unione Europea si stanno realizzando importanti progetti, finalizzati ad incoraggiare le famiglie a non emigrare, ma a costruire il loro futuro sulle loro terre. (red)


SCHEDA / IL CASO ETIOPICO

Il caso etiopico, citato dall’ing. Giuseppe Rotunno a nome delle iniziative di Civiltà dell’Amore, può fare scuola. Nel Wolayta, regione in cui due milioni persone vivono di stenti con un reddito familiare di cinque euro al mese, un quarto di questa popolazione non ha energia elettrica e acqua a sufficienza per i propri bisogni primari: figuriamoci per l’uso agricolo. Il progetto di microimprese prevede di fornire i primi 100 villaggi, con oltre 500.000 abitanti, di acqua ed elettricità. Ma non si limita a fornire pompe e mezzi tecnologici vari bensì formazione e capacità di mantenere nel tempo - e nei modi meno usuranti per il territorio - tali conquiste.

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