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direttore Paolo Pagliaro

Chi finanzia
il terrorismo

Chi finanzia <br> il terrorismo

di Paolo Pagliaro

(5 giugno 2017) Il Qatar, oggi accusato apertamente dai suoi vicini di essere il finanziatore e mandante del terrorismo internazionale, è uno stato canaglia molto sui generis. È infatti il paese più ricco del mondo in termini di pil pro-capite: 132 mila dollari, contro i 98 mila del secondo classificato, cioè il Lussemburgo. Grazie ai proventi del petrolio e della più grande riserva di gas naturale del pianeta, il fondo sovrano del Qatar ha in portafoglio alcuni tra i beni simbolo dell’Occidente. È il principale azionista della Volkswagen, possiede la squadra di calcio del Paris Saint-Germain e i grandi magazzini Harrods a Londra, da cinque anni controlla la maison Valentino, ha il 10% di Deutsche Bank e il 17 di Credit Suisse. Sono del Qatar mezza Costa Smeralda, il Gallia a Milano, il Baglioni a Firenze e Palazzo Gritti a Venezia. Ha sede nella capitale Doha la televisione satellitare Al Jazeera, tra le più influenti dell’area. Il Qatar ospita inoltre la più grande base aerea statunitense al di fuori del continente americano, per due anni ha rappresentato il mondo arabo nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu e la Fifa di Joseph Blatter – si sospetta in cambio di corpose tangenti - lo ha scelto per ospitare i Mondiali di Calcio del 2022, che per fare un piacere all’emiro si dovrebbero giocare a Natale. Da oggi questo nostro specialissimo alleato e socio in affari, che tra le altre cose finanzia gran parte delle moschee in Italia, è accusato di essere il mandante di molte delle mattanze che insanguinano il mondo. Il problema è che l’accusa viene da chi – come i sauditi – produce e diffonde il wahabismo, la predicazione radicale messianica di cui si nutriva al Qaeda e si nutre oggi lo stato islamico.

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