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Migranti, Schiavone (Cgie): l’Europa si assuma maggiori responsabilità

Migranti, Schiavone (Cgie): l’Europa si assuma maggiori responsabilità

“All’aumento esponenziale dei flussi migratori non è corrisposta una convinta e risolutoria politica europea, che nel Mediterraneo ha responsabilità per il mantenimento della sicurezza, della pace e anche per favorirne lo sviluppo. Da ciò discende il grido d’allarme dell’Italia e della Grecia lasciate sole a gestire l’emergenza migranti nell’impossibilità di far fronte ad una vera forza d’urto per offrire ospitalità e futuro ai fuggiaschi”. Così in una nota Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, che aggiunge: “Sono queste le ragioni che spingono i due paesi, già provati da seri problemi economici che influiscono sulla quotidianità dei propri cittadini, a richiamare le istituzioni sopranazionali, in primis l’Unione europea ad assumere maggiori responsabilità e praticare finalmente quelle prerogative comunitarie che danno senso all’esistenza valoriale e di principio dell’Unione”.

MEDITERRANEO: CULLA DI CULTURA E LIBERTA’ - Il Mediterraneo “è sempre stato la culla della cultura e della libertà, luogo in cui si sono incontrate e incrociate persone, religioni e economie sia per i paesi rivieraschi, sia per chi l’ha attraversato per dirigersi ad oriente e occidente – ha ricordato Schiavone -. E’ stato anche palcoscenico di battaglie, di guerre e di confronti, ma si è affermato come bacino in cui è nata la democrazia e si è consolidata la pace. Negli ultimi lustri però è diventato un’ecatombe per chi, fuggendo da guerre, carestie e povertà, cerca di attraversarlo per ricostruirsi una vita. E questo è diventato argomento di contesa politica tra istituzioni e gruppi politici nazionali e internazionali. Da una parte atteggiamenti di chiusura ed intolleranza, presidi delle frontiere e innalzamenti di muri controllati da barriere umane militarizzate, dall’altra il senso umanitario della solidarietà sostenuto moralmente ed economicamente in particolare dai paesi più esposti: l’Italia e la Grecia”.

I VALORI DELL’INTEGRAZIONE - “Chi meglio degli italiani all’estero, in questo difficile momento, può valutare e ricordare i valori dell’integrazione, che continuano ancora oggi ad essere presenti nell’azione delle nostre comunità e negli organismi di rappresentanza quali i Comites e il Cgie, strumenti creati per tutelare gli oltre cinque milioni di nostri connazionali residenti all’estero e altri milioni di oriundi, figli e nipoti di cittadini italiani messosi in cammino nel passato per le stesse ragioni da cui muovono i richiedenti d’asilo e gli emigranti, che si ammassano sui barconi della speranza nel Mediterraneo – sottolinea il segretario generale del Cgie -. L’Italia fa benissimo a chiedere all’Unione europea, con veemenza e determinazione, un’assunzione di responsabilità e a sollecitare i paesi membri a creare nuove condizioni di cooperazione, quali premesse per rafforzare non solo l’operazione Triton e la condivisione dell’onere dei migranti soccorsi con altri porti, ma anche di farsi carico dell’accoglienza di parte dei richiedenti asilo”.

POLITICA DI COOPERAZIONE - Secondo Schiavone “la solidarietà di facciata, espressa dai paesi europei più influenti in campo economico, non aiuta a risolvere questa emergenza, che sarà risolta solo con una rinnovata condivisione politica di cooperazione. Anche le nostre comunità all’estero presenti in Europa si rivolgono alla Commissione per incalzarla a far presto e bene per il bene di tutti, compresi i migranti, ne va del nostro futuro e della sicurezza. Può sembrare efficace e per meri fini elettorali assumere impegni a parole, ma resta ferma la necessità di definire al più presto un ordine che assegni oneri e onori ai paesi europei”. (Red - 5 lug)

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