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direttore Paolo Pagliaro

Italiani nel mondo, scontro
tra Pd e Forza Italia

Il mondo dell’emigrazione è al centro dello scontro tra il Partito Democratico e Forza Italia. Tutto è iniziato qualche giorno fa quando su La Voce di New York - quotidiano online fondato e diretto da Stefano Vaccara – è apparso un articolo firmato dalla deputata eletta all’estero Fucsia Fitzgerald Nissoli, nel quale spiegava come è arrivata all’adesione a Forza Italia qualche settimana fa. Nissoli è stata eletta alla Camera con la Lista Monti e ha fatto parte del gruppo Scelta Civica, del gruppo misto e del gruppo Democrazia Solidale-Centro democratico. Nell’articolo in questione accusava il Governo di essere “sordo e cieco” verso le istanze degli italiani all’estero. Ecco perché, spiega la deputata, si è confrontata con Silvio Berlusconi che, “mostrando sensibilità verso l’argomento, mi ha aperto spiragli di luce, affinché le politiche per gli italiani all’estero siano poste alla luce del sole e non nello scantinato dei partiti”. Tanti i punti ai quali, secondo Nissoli, i governi a guida Pd non hanno saputo rispondere: uno su tutti la questione della tassa sulla prima casa. “Berlusconi – continua Nissoli - mi ha ricordato che lui ha tolto l’IMU sulla prima casa degli italiani all’estero, a conferma della sua attenzione verso questi problemi”.

IMU, TASI e TARI - E le reazioni non si sono fatte attendere. Il Governo Berlusconi “ha anche abrogato l’ICI per tutti, ma l’ha mantenuta solo per gli italiani all’estero”, è stata infatti la secca replica di Marco Fedi, deputato del Partito democratico eletto all’estero nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide. Con quello che Fedi definisce “un capolavoro di acrobazia”, Nissoli “si azzarda ad utilizzare IMU, TASI e TARI promettendo che Forza Italia al governo risolverà la questione per gli italiani all’estero – prosegue Fedi -. Nessuno le ha ancora spiegato che per i cittadini italiani iscritti AIRE e pensionati localmente l’equiparazione già esiste, grazie al PD, e che comunque il suo partito, sul tema, ha una credibilità parecchio al di sotto dello zero”.

INTERVIENE BRUNETTA - Ma la polemica continua: oggi è intervenuto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, che parla di “dichiarazioni farneticanti” da parte del Partito democratico. “Il nostro movimento politico – rivendica Brunetta - sin dai primi anni della sua costituzione è stato ed è da sempre in prima linea per gli italiani all’estero, per i loro bisogni, per la loro rappresentanza democratica”. “Ricordiamo al distratto deputato del Pd – dice Brunetta riferendosi a Fedi - che se oggi lui siede negli scranni del Parlamento e se può permettersi di formulare simili accuse lo deve alle azioni concrete del governo Berlusconi, che, con la legge Tremaglia prima e con la legge elettorale varata nel 2005 poi, permise il primo voto per corrispondenza degli italiani residenti all’estero in occasione di due referendum del 2003 e per le elezioni politiche del 2006”.

LA REPLICA DI EUGENIO MARINO - Interviene anche Eugenio Marino, Responsabile Partito Democratico per gli italiani nel mondo: “Brunetta ricorda le azioni del Governo Berlusconi e la legge sul voto per corrispondenza – afferma Marino – che permetterebbe ai parlamentari eletti all’estero di sedere in Parlamento, ma sorprendentemente dimentica che quella è una legge attuativa e che i parlamentari eletti all’estero ci sono grazie alla riforma costituzionale voluta e varata durante i governi de l’Ulivo dal 1996 al 2000, quando Berlusconi era all’opposizione”. E ancora: “Brunetta aggiunge che la riforma costituzionale voluta da Renzi avrebbe intaccato la conquista della Circoscrizione estero (tra l’altro cosa falsa), ma dimentica ancora che Nissoli non solo l’ha votata in Parlamento, ma si è spesa tra gli italiani all’estero perché votassero Sì al referendum: cosa che è puntualmente avvenuta a stragrande maggioranza”. Sulla questione IMU sollevata da Nissoli, inoltre, secondo il dirigente PD “Brunetta dimentica di dire con quale atto parlamentare o di governo sia avvenuto (ce lo dica per piacere), poiché l’unico atto di Berlusconi in materia, come sostiene Fedi, ha abolito l’ICI a tutti gli italiani e ha considerato gli italiani all’estero come proprietari di seconda casa, aumentando notevolmente l’ICI rispetto a quanto aveva fatto per loro Prodi”. “Infine, la cosa più sorprendente di Brunetta – conclude Marino – riguarda la citazione di Tremaglia, del quale il capogruppo FI dimentica di dire che nel 2010 aveva lasciato il PDL/Forza Italia e non aveva votato la fiducia del 29 settembre 2010 al Governo Berlusconi proprio in nome degli italiani all’estero”. (Sip – 12 lug)

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