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SICCITA’, MARTINA: SOLUZIONI NUOVE

 SICCITA’, MARTINA: SOLUZIONI NUOVE

"Affrontiamo una delle emergenze più severe degli ultimi dieci anni, con un aumento delle temperature di tre gradi rispetto alla media e livelli di fiumi e laghi ai minimi. Chi per anni ha banalizzato la questione epocale del cambiamento climatico spero che ora apra gli occhi. Nell'immediato, insieme al ministero dell'Ambiente e alle Regioni c'è un impegno quotidiano di monitoraggio e gestione delle acque. Il nostro obiettivo ora è tutelare il più possibile gli agricoltori”. Così il ministro Maurizio Martina in una intervista a Repubblica nella quale spiega che “lavoriamo su tre assi. L'attivazione del fondo di solidarietà nazionale per bloccare i pagamenti dei mutui e dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese; l'aumento dell'anticipo dei fondi europei per gli agricoltori; e l'investimento da 700 milioni di euro che stiamo già gestendo per rendere più efficienti le infrastrutture irrigue: entro l'anno contiamo di assegnare queste risorse ai progetti cantierabili”. Per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di calamità spiega che “nei prossimi giorni è convocata una riunione tecnica proprio per analizzare esigenze e tempistiche legate alla quantificazione dei danni che viene fatta dalle Regioni”. Ma precisa anche che “dovremo trovare soluzioni nuove. Siamo impegnati a costruire una strategia d' azione per i prossimi dieci anni che punti tutto sull'efficienza. Dobbiamo intervenire sugli invasi, sulle reti di distribuzione e sui metodi di irrigazione. Catturiamo solo il dieci per cento delle precipitazioni annue. Troppo poco”, “dobbiamo usare un mix di strumenti. Da un lato, un progetto di medio periodo per gli invasi e i bacini per immagazzinare acqua quando piove e quando l'eccesso di precipitazioni concentrate in poco tempo provocano danni. Dall'altro serve spingere sull'innovazione per ottimizzarne l'uso con agricoltura e allevamento di precisione. Con Industria 4.0 stiamo incentivando queste soluzioni. Ma non siamo all'anno zero. Nel Chianti Classico, per esempio, con la viticoltura di precisione hanno ridotto il volume d'acqua utilizzata del 30 per cento in tre anni”. E conclude: “Bisogna intervenire non solo pensando all'emergenza, ma lavorando su una strategia. Quello che manca in troppi territori è un piano chiaro sulla gestione delle acque. Gli osservatori promossi dal ministero dell'Ambiente a livello di Autorità di bacino svolgono un'azione importante, ma serve un deciso salto di qualità. Abbiamo stanziato 700 milioni, pronti per essere impegnati, destinati a infrastrutture strategiche nel settore dell'irrigazione. Si tratta però solo di un primo passo”. E sul caso del razionamento idrico a Roma precisa: “È una questione complessa, come ha ribadito anche il ministro Galletti vanno tutelate le giuste esigenze dei cittadini e la salvaguardia di Bracciano. Su questo la scelta di Zingaretti è stata giusta ed era praticamente obbligata. Ora va trovata una soluzione urgente, all'altezza della capitale del Paese, che non può prescindere dell'esigenza di intervenire presto per modernizzare la rete”. (25 lug - red)

 

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