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VACCINI, LORENZIN A RAGGI: FA CONFUSIONE

Braccio di ferro tra Virginia Raggi e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sui vaccini obbligatori per l'ammissione nei nidi e nelle materne dei bambini tra 0 e 6 anni dopo che il sindaco di Roma le ha inviato una lettera che lamenta troppa confusione nella legge sull'obbligo di vaccinazione. “La legge è chiarissima, difficile sbagliare. Al sindaco Raggi dico che per non fare confusione basta non volerla fare”, “siamo intervenuti con circolari esplicative anche se la legge è molto chiara – afferma Lorenzin in una intervista al Messaggero -. Attraverso un'ultima circolare avevamo definito le modalità ulteriori di prenotazione per telefono, email certificata o raccomandata. Il Comune di Roma aveva predisposto una modulistica che aggiungeva dei campi e noi abbiamo precisato che comunque senza prenotazione o senza il libretto delle avvenute vaccinazioni o l'esonero certificato da un medico, non si pub accedere all'asilo. Inoltre abbiamo garantito l'omogeneità sul territorio nazionale. Infine, la norma prevede che dal 2019 la trasmissione dati possa avvenire dalla Asl alla scuola, ma prima di quella data c'è un problema di privacy di cui tenere conto”. E aggiunge: “Ci sono Regioni efficienti che hanno mandato a casa lettere già fissando le prenotazioni per vaccinarsi. Sono le Regioni a dover gestire il territorio, il governo a far rispettare la norma”. Quindi sostiene che “la stragrande maggioranza degli italiani ha capito il problema ed è a favore dell'obbligatorietà vaccinale. La necessità di questa norma va oltre l'appartenenza a singoli partiti. Io ho cercato di tenere il tema fuori dalla diatriba politica: è un problema di salute e sicurezza pubblica. Dispiace vedere rappresentanti delle istituzioni fare affermazioni del tutto prive di valore scientifico. E’ un problema culturale. I vaccini salvano la vita a miliardi di persone, questo è provato” e “c'è bisogno di alfabetizzare nuovamente la popolazione italiana perché sia più libera, consapevole e sicura nelle proprie scelte”. Lorenzin  replica anche a Mariastella Gelmini, coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, che parla di atteggiamento ideologico e coercitivo per via dei bambini lasciati fuori dalle scuole: “Non c'è nulla di ideologico in una legge che è stata votata fortunatamente anche da Forza Italia e io ne sono molto contenta: non si può entrare negli asili nido e nella materna se non in regola col calendario vaccinale, ma basta che presentino il certificato e entreranno in classe”, “da anni si era pericolosamente abbassato il livello di immunizzazione, come denunciato proprio dalle Regioni. Fino a 600mila erano le persone non vaccinate tra i giovani e questo esponeva l'intera popolazione a rischio epidemico. Di fronte a questo, le istituzioni hanno il dovere di essere tutte allineate”. “a Milano, 19 bambini tenuti fuori dall'asilo su 33mila. Non mi pare drammatico. Quei 19 avrebbero messo a rischio gli altri, e comunque una volta prenotato, anche via mail, potranno entrare”.  (13 set - red)

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