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direttore Paolo Pagliaro

Paese che vai vitalizio che trovi

Paese che vai vitalizio che trovi

di Paolo Pagliaro

In tutto il mondo l’attività parlamentare è considerata un lavoro che dà diritto a una pensione. Modalità, metodi di calcolo e valore degli assegni cambiano naturalmente  da Paese a Paese. 

Negli Stati Uniti i membri  del congressovanno in pensione a 62 anni, ma possono andarci già a 50 se hanno accumulato 20 anni di servizio.  
In Gran Bretagna un parlamentare che abbia svolto il suo compito per 15 anni, pagando il massimo dei contributi, riceve una pensione di circa 22.500 sterline all'anno, ovvero un terzo del suo stipendio da deputato. 
In Russia i parlamentari ricevono la cosiddetta "pensione base" calcolata sull’ anzianità come per tutti i lavoratori, più unvitalizio, calcolato con metodo retributivo, che può arrivare fino al 75% del salario mensile. 
Anche in Germania ai parlamentari è riconosciuto un vitalizio. Il meccanismo è complesso ma sta di fatto che un  deputato  nato nel 1960 che avesse passato 18 anni in Parlamento, potrebbe andare in pensione anticipata a 56 anni portandosi a casa un assegno di oltre 4 mila euro.
Per i deputati del Parlamento europeo vale il metodo contributivo e la pensione si incassa dopo aver compiuto i 63 anni. Ma  il ritorno dell’europarlamentare alla vita da cittadino comune è facilitato da un'indennità transitoria che può valere dai 50 ai 200 mila euro lordi.  Una sorta di Tfr.  
Va detto infine che in 18  paesi europei – tra cui Austria, Danimarca, Olanda, Grecia, Spagna, Polonia e Portogallo – i 
deputati dei Parlamenti nazionali versano i contributi come tutti gli altri cittadini e percepiscono una pensione in base ai contributi che hanno versato nella loro vita lavorativa.

(© 9Colonne - citare la fonte)