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Da Acli e Caritas un Social Cafè
per i rifugiati

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Da Acli e Caritas un Social Cafè <br> per i rifugiati

(18 settembre 2017) Educazione non formale, laboratori creativi, percorsi di formazione: il “Social Cafè #RefugeesWelcome” inaugurato da Ipsia e Caritas nell'ambito del progetto "Interventi psico-sociali nei campi profughi in Serbia", vuole essere uno spazio di socialità a disposizione dei richiedenti asilo accolti nel centro di transito di Bogovadja, in Serbia. Da ottobre 2016, Ipsia (l’Ong delle Acli), Caritas Italiana, Caritas Ambrosiana e Caritas Valjevo lavorano nel centro di transito per richiedenti asilo di Bogovadja, a 70 km da Belgrado, con uno staff di operatori locali e internazionali che offrono supporto psicologico e propongono attività educative, culturali e di animazione. L’obiettivo principale è migliorare la qualità del tempo che le persone trascorrono nel centro, rivolgendosi a tutte le fasce della popolazione: bambini, adolescenti, donne, famiglie e singoli individui. L’idea di aprire un Social Café; una stanza ristrutturata da Ipsia e Caritas all’interno della sede del centro di Bogovadja, ma situata in un edificio separato risponde ad un bisogno espresso dagli ospiti del centro: “Vuole semplicemente essere uno spazio di aggregazione e di informalità, di rottura dalla routine quotidiana, dal trascorrere sempre uguale del tempo, scandito dalla distribuzione dei kit, dalle registrazioni, dalle visite sanitarie o dagli iter burocratici,” spiega sul sito delle Acli Mauro Montalbetti, presidente di Ipsia- Acli. (Red)


SCHEDA / IL CENTRO DI BOGOVADJA


La maggior parte dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei migranti è ospitata in 18 centri di accoglienza governativi, tra questi il centro di Bogovadja che ospita circa 250 persone. Secondo gli ultimi dati complessivi, il 43% è costituito da minori, il 14% da donne e il 43% da uomini adulti, e provengono in maggioranza da Afghanistan (66%), Iraq (11%), Siria (5%) e Pakistan (9%). L’inaugurazione sarà presieduta dal direttore di Caritas Valjevo. Interverranno la responsabile della gestione del campo per conto del Commissariato per le migrazioni in Serbia e i rappresentanti di Ipsia-Acli, Caritas Italiana e Caritas Ambrosiana. Il taglio del nastro sarà accompagnato da performance, danze e canzoni dei profughi ospiti del centro.

(© 9Colonne - citare la fonte)