Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Twitter si converte
dallo slogan al pensiero

Twitter si converte <br> dallo slogan al pensiero

di Paolo Pagliaro

(27 settembre 2017) La notizia è che Twitter rinuncia alle battute e punta sui pensieri. A 10 anni dalla nascita e in difficoltà finanziarie, la piattaforma di micro-blogging – nata per trasmettere idee, messaggi, notizie, informazioni in modo veloce ed essenziale - ha deciso di aumentare lo spazio a disposizione della scrittura, raddoppiando il numero dei caratteri consentiti: d’ora in poi 280 invece dei tradizionali 140. La sperimentazione include tutte le lingue eccetto giapponese, coreano e cinese, perché con le lingue asiatiche è possibile comunicare lo stesso concetto con la metà dei caratteri. 
Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione per il mondo dei social e anche della politica, dove i cinguettii di Twitter, i celebri tweet, sono da tempo i protagonisti di quel fenomeno epocale che va sotto il nome di disintermediazione. Cioè la tendenza a bypassare i media per rivolgersi direttamente al pubblico. 
Il tweet è per sua natura uno strumento ambiguo: in 140 caratteri si possono sintetizzare brillantemente concetti e problemi complessi, ma si possono anche banalizzare o eludere. Il tweet può essere un aforisma ma anche un raglio.
Sull’uso e l’abuso di Twitter nella politica italiana ci sono molti studi, a cominciare da quello che Sara Bentivegna ha pubblicato per Franco Angeli con il titolo “La politica in 140 caratteri”.
Ora però le cose cambiano. I politici di ultima generazione saranno costretti a intervenire sui fatti del mondo non più con slogan di 140 battute ma con riflessioni leggermente più articolate o addirittura con proposte brevemente argomentate. Si schiudono orizzonti finora inesplorati.

(© 9Colonne - citare la fonte)