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direttore Paolo Pagliaro

Una bussola per la sinistra
che ha perso l’orientamento

Una bussola per la sinistra <br> che ha perso l’orientamento

di Paolo Pagliaro

(18  ottobre 2017) Secondo Gianni Cuperlo la sinistra non capitola se perde una battaglia in Parlamento, se passa una legge imperfetta, se i rapporti di forza le impongono una guerra di posizione o un’alleanza forzosa. Perde se smarrisce bussola e cartografi.
E’ ciò che sta avvenendo,  e prima che il disastro si compia Cuperlo propone una nuova rotta ai suoi compagni di partito e anche a quelli che se ne sono allontanati. Lo fa in un saggio che Donzelli pubblica con il titolo “Sinistra, e poi”. 
Nessuna delle questioni più spinose viene elusa. A proposito della recente scissione Cuperlo osserva che le motivazioni, quando ben dette, puntellano ogni impresa. Ma purtroppo in questo caso sono mancate. È mancata l’epica persino nello sbattere la porta e la conseguenza è stata un divorzio senza pathos e senza chiarezza. A Renzi – di cui è leale oppositore - il deputato triestino chiede di dire dove intende dirigersi quando esorta ad andare avanti, Mentre tra tutto ciò che di nuovo si muove intorno a noi Cuperlo dice di temere soprattutto la destra nella società, con i suoi umori violenti, isterismi, pudori rimossi.
Da qui l’urgenza di restituire identità a una sinistra che sembra averla persa.  Stroncare lo scempio della dignità femminile, ridare dignità al lavoro, liberare la scienza da ogni giogo, fronteggiare gli xenofobi colti o analfabeti, garantire la cura dei corpi, rispettare il volere sulle scelte di vita, ribellarsi alla fame di un continente e all’ingordigia dell’altro, scardinare le diseguaglianze, dare una possibilità a chi non l’ha avuta, applicare i diritti dell’89 e della Costituzione, stroncare chi inquina, abbattere barriere fisiche e muraglie di cultura, togliere violenza alla lingua, disarmare le tirannie, redistribuire una quota del giusto, allargare gli accessi per chi vuole studiare. Così, sostiene Cuperlo, a sinistra lo scontento potrebbe di nuovo far posto a qualcosa che somigli alla speranza.

 

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