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PENSIONE, PARITA' E' ANCORA UTOPIA

PENSIONE, PARITA' E' ANCORA UTOPIA

La parità uomo-donna, se non è ancora raggiunta in ambito lavorativo, è più che un'utopia se si parla di pensioni. Almeno stando ai dati forniti oggi in Senato da Giorgio Alleva, presidente dell'Istat, secondo cui le donne costituiscono "la maggioranza dei pensionati (52,7%,  per un totale di 8,5 milioni) ma percepiscono in media un importo mensile notevolmente inferiore a quello degli uomini: 1.137 contro 1.592 euro". Che equivale a quasi 500 euro in meno. Oltre a questo, quasi la metà delle donne (il 47,6%) ha maturato meno di mille euro, una percentuale che per gli uomini è decisamente più bassa, pari al 29,6%.  Non è finita qui perché, spiega Alleva,  "tra le donne, 16 anziane su 100 non ricevono alcuna forma di pensione, mentre tra gli uomini sono solo 3 su 100", e la quasi totalità (l'85%)delle famiglie monoparentali che versano in condizione di povertà assoluta ha come persona di riferimento una donna: "per questa tipologia famigliare l'incidenza della povertà assoluta risulta in crescita, passando dal 6,7% del 2015 all'8,1% del 2016.  Peggiori condizioni sono osservate generalmente in famiglie con almeno un figlio minore (l'incidenza è stata del 9,3%); tra le famiglie che hanno come persona di riferimento una madre single con almeno un figlio minore: l'incidenza assoluta della povertà era del 10,7% e l'intensità del 14,9%". Ovviamente anche tra gli stranieri il 26,6% di una donna è in condizione di povertà". L'unico dato sostanzialmente positivo riguardante le donne e il lavoro, secondo i dati di Alleva, riguarda la presenza femminile nei luoghi decisionali e politici, che pare in aumento costante anno dopo anno: le donne in Parlamento sono il 30,7% contro il 20,3% della scorsa legislatura.

(© 9Colonne - citare la fonte)