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La comunità italiana in Svizzera lancia il “Progetto legalità”

La comunità italiana in Svizzera lancia il “Progetto legalità”

La proiezione del film "I cento passi" del regista Marco Tullio Giordana, che ha avuto luogo durante la settimana della lingua italiana nel mondo, è stato il primo evento del “Progetto legalità”, promosso e voluto dai Comites di Basilea, Berna-Neuchâtel e Zurigo, in collaborazione con l'Ambasciata d’Italia in Svizzera, i Consolati di Basilea e Zurigo, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, le direzioni didattiche delle tre circoscrizioni consolari, gli Enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana e l'Osservatorio sulla legalità della Regione Toscana. “Il progetto, indirizzato soprattutto ai ragazzi in età adolescenziale nonché ad un pubblico adulto, ha come obiettivo quello di far acquisire comportamenti personali, sociali e civili corretti per la realizzazione di una società migliore in tutti i suoi aspetti e far comprendere l'illegalità della mafia – si legge in una nota -. Questo proprio perché la Confederazione svizzera, negli ultimi decenni, ha visto aumentare in maniera esponenziale la criminalità organizzata, che purtroppo è portata a fare proseliti. Da ciò nasce la proposta contenuta in questo progetto teso a educare alla legalità le giovani generazioni che crescono in Svizzera”.

FRANCO LA TORRE A BERNA - Tanti gli eventi previsti nel progetto e alcuni già in scaletta. Il prossimo fine settimana (11-12 novembre) si partirà con un giro di conferenze pubbliche, dal titolo "Gli uomini passano, le idee restano" (frase di Giovanni Falcone) tenute da Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, deputato del PCI primo parlamentare e sindacalista italiano, ucciso da Cosa Nostra in un agguato a Palermo il 30 aprile 1982. Franco La Torre presenterà il suo libro "Ecco chi sei. Pio La Torre, nostro padre" scritto con il fratello Filippo. Durante l’incontro di sabato, 11 novembre, a Berna, la Psicoterapeuta e psicologa dell'età evolutiva Marina Frigerio interverrà sul tema "Mafia, ndrangheta, camorra: giù le mani dai nostri figli!". Marina Frigerio, da diversi anni, lavora sul tema dell'influsso della mentalità mafiosa sui bambini e sugli adolescenti. Nella sua relazione riporterà le esperienze che ha raccolto e vissuto in Calabria e a Napoli. Frigerio metterà anche l'accento sui pericoli che incombono sulla comunità italiana in Svizzera a causa dell'infiltrazione da parte di pericolosi clan, che mirano a conquistare la complicità della seconda generazione.

I PROTAGONISTI - Tanti altri appuntamenti si susseguiranno nella prima metà del prossimo anno. Sono coinvolti Rosi Bindi, presidente della commissione antimafia, Pietro Grasso, presidente del Senato, Alessandro Piavano, uno degli attori protagonista della fiction televisiva “La mafia uccide solo d’estate", Giovanni Impastato, scrittore, e Giuseppe Pietramale, presidente del comitato genitori di Sciaffusa. “Con questo progetto – si legge ancora in una nota - le istituzioni rappresentative degli italiani all’estero intendono proporre momenti di riflessione sulla legalità, imprescindibile dai concetti di cittadinanza e responsabilità individuale e su come acquisire consapevolezza del fatto che ogni cittadino attraverso azioni concrete possa portare cambiamenti sociali. Per un intero anno scolastico, vogliamo approfondire temi specifici e produrre materiali da condividere, costruire una cultura della legalità, intesa come impegno civile e senso di responsabilità personale, con l’aiuto di testimoni ed esperti”. (Red – 6 nov)

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