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MIRKOEILCANE: MUSICA
TRA IRONIA E ‘APPUNTI’

MIRKOEILCANE: MUSICA <br> TRA IRONIA E ‘APPUNTI’

“Tutto avrei pensato tranne che un giorno mi sarei messo a fare il cantautore. Il mio sogno era quello di diventare chitarrista. Sì, da gande volevo fare il chitarrista più forte del pianeta!”.  A parlare è Mirko Mancini, meglio conosciuto come Mirkoeilcane. Il nome d’arte gli ha portato fortuna. Anche se “ancora” non vuole spiegare perché l’ha scelto sa che ha funzionato: “Ha creato curiosità anche se non era quella la volontà di partenza. Per ora la motivazione la tengo per me. Ricordate però – aggiunge scherzando – che va tutto attaccato. Perché qui a Roma si parla tutto attaccato. Non si respira mai”. Impegnato nella scrittura di testi e musica per altri artisti, nel 2016 ha deciso di avviare una carriera musicale da solista, che viene consacrata con l’uscita del suo primo disco omonimo a gennaio. Gli ultimi mesi per Mirko sono stati tanto intensi quanto ricchi di soddisfazioni. Premi, riconoscimenti, il successo del brano “Epurestestate” e poi la gioia più grande: “Ritrovarsi a suonare a centinaia di chilometri da casa e scoprire che il pubblico conosce a memoria le mie canzoni. E’ una sensazione strana e inaspettata. Mi auguro che continueranno a seguirmi”.

PROGRAMMI IN CANTIERE Selezionato tra i 68 finalisti di Sanremo giovani, con un disco - il secondo -  in uscita a inizio 2018, il cantautore romano classe 1986 è stato definito “l’anti Thegiornalisti della Garbatella”, la “rivelazione della scena cantautorale italiana”. In poche parole “una bella sorpresa”.  In realtà ha alle spalle anni di gavetta e di studio: “Non sono più un ragazzino. Forse mi sono svegliato un po’ tardi ma a un certo punto – racconta Mirko, in questi giorni impegnato in un tour promozionale – ho deciso di provare la strada da solista. Ho trovato il coraggio e mi sono buttato!”. Mirko negli ultimi anni ha lavorato, infatti, come chitarrista in studio (sia su dischi che per spot e sigle televisive) e suonato dal vivo con diversi artisti. Ha composto inoltre diverse colonne sonore come quella della web serie “Forse sono io” e per il cinema: è sua la colonna sonora del film “I peggiori”, la commedia diretta da Vincenzo Alfieri con Lino Guanciale e lo stesso Alfieri. “Scrivere per il cinema è impegnativo. Richiede tempo e partecipazione. Ma è un’esperienza che mi è piaciuta molto e che spero di ripetere in futuro”. Nel 2016 Mirkoeilcane ha vinto il Premio Bindi, il Premio Incanto, miglior testo e migliore interpretazione di cover al Premio Musica Controcorrente e il suo album figura tra le cinquanta opere prime candidate al Premio Tenco. A giugno di quest’anno, invece, ha vinto Musicultura e un mese più tardi ha firmato un contratto discografico con l’etichetta Fenix Entertainment.

I TESTI Le tematiche sociali e i rapporti affettivi figurano spesso al centro delle canzoni di Mirkoeilcane, dove non manca una buona dose di ironia che aiuta “a guardare il mondo con la giusta misura:” “Sono un buon osservatore, mi muove la curiosità. Sono alla ricerca di ‘microcosmi’, indago. Riporto in musica quello che mi accade intorno. Prendo appunti. Magari in macchina, imbottigliato nel traffico, mi ritrovo a osservare le ‘vite’ che si muovono accanto. Ma l’ispirazione può arrivare anche quando sto a casa, magari seduto comodamente sul divano. Ci vuole un momento di riflessione”. Il suo ultimo singolo “Epurestestate” è in radio da inizio ottobre: con un ritmo incalzante e un ritornello quasi epico già dalle prime strofe Mirkoeilcane ci fa dimenticare la nostalgia dell’estate e canta “La gente qui d'estate fa paura. Vai in giro in calzoncini e non lavora. Si ammassa dentro a un centro commerciale tra i saldi, i passeggini e la puzza di sudore. Ed ecco un posto in prima fila per l'orrore. Davanti a una vetrina e sotto al climatizzatore, alternativa più che valida al dolore di prendere coscienza di una vita sotto il segno del torpore”. “Io nemmeno ci volevo andare al mare. Ma le canzoni decidono loro dove farsi trovare – dice – Il quadernino e la penna ce li avevo. ‘La gente qui d’estate fa paura’ ho pensato e il resto lo hanno fatto quelli intorno. Il bagnino pompato, la velina in topless, la vecchia col cruciverba, il bambino con l’iPad, il signore con la camicia aperta e le mani dietro la schiena. Io nemmeno ci volevo andare al mare”. E l’inverno? “Forse sarà anche peggio”. (Gil – 10 nov)

 

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