Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

GIORNO DELLO STAGISTA,
DECALOGO ANTI-GAVETTA

GIORNO DELLO STAGISTA, <br> DECALOGO ANTI-GAVETTA

Scarsa proattività, difficoltà nella socializzazione, poca propensione al sacrificio, molto lavoro per formare e colmare il gap di competenze con poco tempo a disposizione. Ecco alcune delle più frequenti cause d'insuccesso di uno stage. In occasione della Giornata Internazionale dello Stagista, che si celebra oggi, gli esperti rivelano quali sono gli errori da evitare per trasformare il tirocinio in un vero e proprio lavoro e consigliano alle aziende come far rendere al meglio i giovani stagisti valorizzandone le capacità. Il tema è complesso. Giovani con poca esperienza e primi passi sul campo, procedure, processi e regole da rispettare nelle varie attività; per non parlare delle necessarie nozioni tecniche, tutto da imparare in un breve lasso di tempo, in un susseguirsi di impegni che si accavallano. Errori nel modus operandi, nati dalla poca esperienza ed a volte dalla poca attenzione. Esigenze aziendali che portano a chiedere risultati autonomi in tempi brevi. Essere stagista non è certo facile. Come non è facile per una azienda formare velocemente e bene, persone che non sono ancora autonome. Difficile è anche far fruttare al meglio l'esperienza maturata nel corso di uno stage in azienda e tramutare i mesi di "gavetta" in un vero e proprio posto di lavoro con il tanto agognato contratto.

IL RAPPORTO Secondo il "Rapporto Annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2017", redatto dal Ministero del Lavoro, su un totale di 318mila tirocini attivati nel corso del 2016, solo 103mila si sono formalizzati in un nuovo impiego: una percentuale del 32,4% che evidenzia come non sia sempre automatico arrivare alla formalizzazione del contratto. Le ragioni più frequenti, secondo gli analisti, si possono individuare in alcune carenze macro, nate in alcuni casi dal passato formativo, dalla poca umiltà, capacità di attenzione; dalla mancanza di professionalità alla scarsa proattività, dalla poca voglia d'imparare alla difficoltà nella socializzazione, fino alla poca propensione al sacrificio e al rispetto delle figure responsabili come i superiori o il capo.

IL DECALOGO Ecco quindi un decalogo degli esperti per non commettere errori durante lo stage e tramutare il tirocinio in un vero e proprio contratto: 1- SFODERARE LA VOGLIA DI IMPARARE. La prima regola è la predisposizione all'apprendimento. Bisogna essere curiosi, ricettivi e chiedere chiarimenti al tutor. Se si ha a che fare con diverse aree dell'azienda, è bene individuare i colleghi più disponibili a dispensare aiuto e raccomandazioni. Ovviamente un buon consiglio è di chiedere e prendere appunti. 2- DIVENTARE OSSERVATORI. Sempre nell'ottica di imparare il più possibile, è bene osservare i colleghi, le dinamiche aziendali e tutti i dettagli che possano aiutare a integrarsi nella quotidianità professionale. 3- SOCIALIZZARE CON I COLLEGHI. È molto importante riuscire a sentirsi accolti e a proprio agio. Per questo motivo è consigliabile porsi in modo aperto e non competitivo, approfittare di ogni occasione per approfondire la conoscenza dei colleghi. 4- NON SCORAGGIARSI E IMPARARE DAGLI ERRORI. Errare è umano. L'importante è essere in grado di assumersi le propria responsabilità e chiedere consigli al proprio tutor, l'errore è parte integrante di in un percorso ed è funzionale all'apprendimento. 5- LA PROFESSIONALITÀ NON PUÒ MANCARE. La puntualità, l'ordine, il rispetto e la disciplina sono atteggiamenti vincenti. Per questo è importante essere professionali anche nell'abbigliamento, documentarsi sul dress code e regolarsi sull'esempio dei colleghi. 6- ESSERE UMILI PAGA. L'impegno non deve essere considerato proporzionale alla retribuzione. È buona regola evitare le lamentele e dimostrare di saper svolgere anche mansioni meno importanti prima di acquisire responsabilità.  Il decalogo, redatto da Espresso Communication per FourStars coinvolgendo un panel di 20 esperti del mondo del lavoro, prosegue così. 7- ESSERE PROATTIVI. La proattività è sempre una grande risorsa. È bene avere il coraggio di condividere idee o soluzioni che potrebbero essere utili all'azienda con spirito critico e selettivo. 8- BE YOURSELF. Farsi notare evidenziando le proprie peculiarità e punti di forza è molto importante, un aspetto di forte attrazione nei confronti di manager e datori di lavoro. 9- RICORDARSI CHE ALLO STAGE NON CORRISPONDE NECESSARIAMENTE UN'ASSUNZIONE. Non è scontato che allo stage segua necessariamente un contratto di lavoro. Occorre sempre ricordare che lo stage è principalmente un'esperienza formativa per arricchire il proprio bagaglio di competenze. 10- RICORDARSI IL RUOLO DELL'ENTE PROMOTORE. Lo stagista deve considerare quindi che, oltre al tutor aziendale, gli corrisponde anche un altro tutor, quello dell'Ente Promotore, a cui può fare riferimento in qualsiasi momento, per dubbi o segnalazioni.

 

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