Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Emigrazione, ok a proposte
di riforma rappresentanza
Vignali: Cgie soggetto vitale

Emigrazione, ok a proposte <br> di riforma rappresentanza <br> Vignali: Cgie soggetto vitale

Emigrazione, approvate proposte di riforma rappresentanza. Vignali: Cgie soggetto vitale

Dopo una giornata di confronti e discussioni tra i consiglieri riuniti alla Farnesina per l’Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, sono state approvate le due proposte di riforme che disciplinano i Comitati degli italiani all’estero e il Cgie. La proposta di articolato che riguarda i Comites è stata approvata quasi all’unanimità (solo un astenuto); tutti d’accordo, invece, sulla proposta di riforma del Cgie. Per quanto riguarda l’articolato di riforma del Cgie, sono state votate alcune modifiche al testo già approvato durante la plenaria di marzo. Il punto più spinoso, quello che riguarda i consiglieri di nomina governativa: la discussione si è accesa su quelli scelti tra i partiti politici, scomparsi dalla bozza di riforma. Alla fine, i venti consiglieri nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno così designati: sette dalle associazioni nazionali dell’emigrazione; due dalle Regioni e dall’Anci; sei dalle confederazioni sindacali e dai patronati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale, rappresentati nel Cnel; tre scelti dai partiti con maggiore rappresentanza nel Parlamento italiano; uno dalla organizzazione più rappresentativa dei lavoratori frontalieri; uno dalla Federazione unitaria della stampa italiana all’estero, che per ragioni della sua rappresentanza, può essere anche residente all’estero (tutti gli altri consiglieri devono avere invece la cittadinanza italiana). Eliminato il rappresentante della Federazione nazionale della stampa, presente invece nel vecchio testo.

VIGNALI: GIORNATA IMPORTANTE- Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, si è complimentato con il Cgie per la “determinazione e la pazienza con cui avete gestito questa giornata”. Secondo Vignali “è stata una giornata importante perché ha confermato che il Cgie non è un moribondo comatoso, ma un soggetto vitale che vuole affermare il proprio ruolo e rilanciarlo nel futuro. Vedo un organismo pronto, vitale e determinato”. Quello della riforma degli organismi di rappresentanza “è un tema significativo, delicato e sentito”, aveva detto in apertura dei lavori il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone. Silvana Mangione, vice segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero per i Paesi anglofoni extra-europei e relatrice delle proposte di riforma, ha ripercorso le tappe di questi due articolati: “E’ il risultato di un anno di lavoro. Abbiamo interpellato tutti i Comites del mondo, abbiamo chiesto consigli a tutte le persone interessate al mondo dell’emigrazione. Sulla base della maggioranza dei suggerimenti che costruivano una visione armonica abbiamo stilato un primo documento politico, approvato nelle commissioni continentali a novembre dell’anno scorso, integrato con i suggerimenti del comitato di Presidenza e approvato dalla plenaria di marzo”.

LE TAPPE DELLE PROPOSTE - Ci sono stati poi “ulteriori integrazioni e miglioramenti al testo, di nuovo approvato dalle commissioni continentali tra fine settembre e metà novembre di quest’anno– ha sottolineato Mangione -. Da qui sono nate due proposte di articolato che tentano di riflettere quanto è stato deciso nel documento di accompagnamento”. “Con la proposta di riforma di Comites e Cgie dovremmo esprimere una proposta audace, che sia di medio e lungo periodo, per dare ai cittadini italiani che vivono all’estero la possibilità di essere protagonisti nei paesi dove vivono - ha sottolineato Schiavone -. I cittadini italiani devono avere gli strumenti e i riferimenti legislativi affinché possano sentirsi protetti” e per questo è necessario “aggiornare la riforma alle esigenze di oggi”, ha concluso Schiavone.

A PALERMO LA CONFERENZA DEI GIOVANI ITALIANI NEL MONDO - Nella discussione spazio anche alle nuove generazioni: alla fine del primo giorno di plenaria, Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione del Cgie - Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove – ha proposto di tenere a Palermo la seconda Conferenza dei giovani italiani nel mondo. La Conferenza si dovrebbe tenere nell’autunno del 2018, a dieci anni dalla prima. “Si tratta di un progetto bellissimo – ha commentato Vignali - perché tocca un tema fondamentale come la nuova mobilità all’estero e consente di coniugare altri aspetti come la Capitale della Cultura, il tema del Mediterraneo e il turismo di ritorno. Si tratta di affinare il processo di preparazione e mi impegno a parlarne personalmente con il ministro Alfano”.


TEMA DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO RAPPRESENTA IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE

“Questa settimana e soprattutto questi tre giorni di plenaria ci consentiranno di interagire e di dare uno spaccato realistico e fresco delle richieste dei nostri connazionali all’estero: si tratta di un momento insostituibile”. Lo ha detto il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, in corso alla Farnesina. “Possiamo individuare insieme un percorso da avviare e da rafforzare, possiamo contribuire a far conoscere meglio l’importanza delle nostre collettività all’estero, che hanno un valore insostituibile. Il tema degli italiani all’estero – ha concluso Vignali - è di quelli che disegnano il futuro del nostro paese”.

RINNOVATO RAPPORTO CGIE-FARNESINA

Dal Consiglio generale degli italiani all’estero, che si riunisce in assemblea plenaria da oggi a venerdì, “ho percepito una voglia di concretezza, di risultati, un impegno obiettivamente importante da parte di tutti i consiglieri”, ha detto il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del Maeci. Questo impegno è “fondamentale anche perché il primo argomento che la plenaria tocca è la riforma degli organismi rappresentativi degli italiani all’estero – ha sottolineato Vignali -. Una riforma importante non solo perché è da tanto tempo attesa, non solo perché è giusta nelle priorità, ma anche perché il ministero degli Esteri ha davvero bisogno di un rinnovato rapporto di collaborazione e integrazione con il Cgie”.

CGIE FUNZIONE BASE, RAPPRESENTA LA VOCE DEI TERRITORI

“Non c’è nulla di più prezioso della voce dei territori che il Cgie rappresenta, di un riscontro diretto di quello di cui hanno bisogno gli italiani all’estero. Il Cgie ha una funzione base, organica a quella delle strutture della Farnesina. Sulla base di questa voce degli italiani all’estero che voi rappresentate noi siamo chiamati a rimboccarci le maniche”, ha continuato Vignali.

CGIE FONDAMENTALE PER DARE VOCE AGLI ITALIANI ALL'ESTERO

“E’ assurdo prescindere da un rapporto di condivisione con il Cgie, abbiamo bisogno di chi ci orienti nei servizi, per svilupparli, per capire cosa fare, cosa fare meglio e cosa fare diversamente, abbiamo bisogno di una voce degli italiani all’estero che ci aiuti a una distribuzione più equilibrata delle risorse – poche - di cui disponiamo”, ha sottolineato Vignal aggiungendo che “abbiamo bisogno di comprendere i carichi di lavoro delle nostre sedi, di chi ci aiuti a comprendere le nuove richieste degli italiani all’estero, le loro sensibilità”. Secondo Vignali c’è bisogno di un “Cgie che ci accompagni nei percorsi di formazione e di cambiamento con stimoli, idee e un confronto permanente” soprattutto su due temi, “la digitalizzazione dei servizi e la nuova mobilità, che è un tema ineludibile”. “Abbiamo bisogno anche di stimoli e di un confronto serrato sulle situazioni di emergenza, di crisi”, ha continuato Vignali facendo riferimento “al Venezuela, ai cittadini che stanno vivendo le attese legate alla Brexit, ma anche alle emergenze in Zimbabwe, o in Sudafrica che vive una stagione di pericoli”.

SCHIAVONE: RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA TEMA SENTITO

“Il tema della riforma degli organismi di rappresentanza è un tema significativo e delicato perché da un anno, da quando abbiamo iniziato effettivamente i lavori di questo Consiglio, abbiamo assunto l’impegno di avviare un processo di riforma dei Comites e Cgie, alla luce di quanto sta succedendo in Italia, per cercare di rendere più efficaci questi organismi di rappresentanza di primo e secondo livello”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, aprendo alla Farnesina la plenaria del Cgie. “Nella proposta, soprattutto per quanto riguarda la riforma del Cgie, è previsto un lavoro stretto tra questo Consiglio e i 18 parlamentari eletti all’estero che ci rappresentano alla Camera e al Senato – ha continuato Schiavone -. È un tema sentito, non obbligato ma sentito: nella discussione che faremo dovremmo sforzarci di portare a compimento queste proposte”. “È una bozza di lavoro, ma bisogna approvarla – ha detto Schiavone -. Dovremmo consegnarla al ministro Alfano per decidere insieme a lui quali possano essere le condizioni affinché questa proposta possa essere approvata”. “Abbiamo sempre lavorato in maniera armoniosa, la discussione ha recepito le istanze dei Comites, degli enti di organizzazione presenti sul territorio e di singole persone – ha concluso Schiavone -. Quanto è proposto nella bozza è di per sé una riscrittura di come pensiamo debba essere questa rappresentanza negli anni futuri”.

MANGIONE: RAFFORZARE LA PRESENZA E IL LAVORO DI COMITES E CGIE
Negli ultimi trenta anni è cambiato il mondo dell’emigrazione, della nuova mobilità, delle nuove esigenze, è cambiata la nuova legge elettorale. Questi cambiamenti ci portano a dire che bisogna rafforzare la presenza, la natura e il lavoro dei Comites - come organismi di base - e del Cgie come organismo intermedio che si deve correlare sia ai Comites sia ai parlamentari, per un miglioramento della vita degli italiani all’estero”. Così Silvana Mangione, vice segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero per i Paesi anglofoni extra-europei, intervenendo alla plenaria del Cgie, in corso alla Farnesina. La bozza della riforma di Comites e Cgie, la cui approvazione è all’ordine del giorno della plenaria, “è il risultato di un anno di lavoro – ha sottolineato Mangione -. Abbiamo interpellato tutti i Comites del mondo, abbiamo chiesto consigli a tutte le persone interessate al mondo dell’emigrazione. Sulla base della maggioranza dei suggerimenti che costruivano una visione armonica abbiamo stilato un primo documento politico, approvato nelle commissioni continentali a novembre dell’anno scorso, integrato con i suggerimenti del comitato di Presidenza e approvato dalla plenaria di marzo”. Ci sono stati poi “ulteriori integrazioni e miglioramenti al testo, di nuovo approvato dalle commissioni continentali tra fine settembre e metà novembre di quest’anno. Da qui sono nate due proposte di articolato che tentano di riflettere quanto è stato deciso nel documento di accompagnamento”. (PO / Sip – 22 nov)

(© 9Colonne - citare la fonte)