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Emigrazione, donne e giovani per rilanciare associazionismo

Emigrazione, donne e giovani per rilanciare associazionismo

Il 2018 sarà l’anno delle conferenze per il Consiglio generale degli italiani all’estero. Ci sarà quella dei giovani italiani nel mondo, forse a Palermo – come ha proposto la consigliera Maria Chiara Prodi – e quella delle donne in emigrazione, inserita nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale. Le donne italiane all’estero sono state protagoniste dell’ultimo giorno di Assemblea plenaria del Cgie, con una celebrazione della prima Conferenza delle donne in emigrazione, svoltasi nel 1997. “Se si parla di competenze nel restauro, di musica, di teatro, di educazione, le donne ci sono”, ha commentato l’eurodeputata Silvia Costa. Quello che bisogna “individuare meglio è il ruolo importante che le donne hanno avuto e continuano ad avere nell’aspetto del dialogo interculturale e interreligioso – ha continuato l’eurodeputata -. Il 2018 sarà l’Anno europeo del patrimonio culturale, ma sarà anche l’anno dedicato al valore del patrimonio e le donne sono, con la loro mediazione, un grande patrimonio dell’umanità”. Si configura quindi una collaborazione tra il Parlamento europeo, in cui Costa è membro della Commissione Cultura, e il Consiglio generale degli italiani all’estero, per inserire il ruolo delle donne in emigrazione nelle celebrazioni del prossimo anno. “La donna è produttrice di cultura, è creatrice di bellezza e fa parte del patrimonio dell'umanità”, ha commentato Silvana Mangione, vicesegretaria del Cgie.

COINVOLGIMENTO DELLE DONNE - Partendo da due punti, “le testimonianze delle donne, che rappresentano il patrimonio più prezioso, e le reti delle donne in Italia e all’estero”, Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie della Farnesina, dà quattro indicazioni di percorso che potrebbero portare a un più ampio coinvolgimento delle donne in emigrazione. “Il primo è l’importanza di inserire la donna nella trasmissione dello slogan ‘Vivere all’italiana’ – ha detto Vignali -; continuare poi a sviscerare il tema della nuova mobilità e ci piacerebbe vedere questo tema anche in una prospettiva di genere”. La terza indicazione è “inserire il tema delle donne nella Conferenza dei giovani italiani nel mondo” e, infine, “coinvolgere le donne per rilanciare l’associazionismo italiano nel mondo”.

OBIETTIVO FLUSSI CIRCOLARI - Sulla nuova mobilità, invece, ci sono “elementi importanti da cogliere”, ha commentato Vignali. Prima di tutto, commenta il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie della Farnesina, “parlare di fuga di cervelli è fuorviante. Esiste un flusso che riguarda laureati e iper-specializzati, ma c’è una maggioranza in movimento che fa parte di un altro tipo di mobilità”. Secondo Vignali c’è un “problema di mancato riconoscimento del merito che porta la gente ad andarsene” mentre tra gli elementi di stabilità ci sono “le difficoltà di chi emigra, i rischi di sfruttamento, la voglia di tornare”. L’obiettivo, ha sottolineato Vignali, è “trasformare questi flussi da unidirezionali a circolari, per recuperare l’investimento che abbiamo fatto sulle persone e recuperare delle personalità professionali arricchite”. (PO / Sip – 24 nov)

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